Virus Hmpv, primi casi di contagio accertati in Italia: le raccomandazioni degli esperti

Il metapneumovirus umano (HMPV) è un patogeno respiratorio che sta attirando l’attenzione di esperti e cittadini. Questo virus, identificato per la prima volta nel 2001, appartiene alla famiglia dei Pneumoviridae, la stessa del virus respiratorio sinciziale (RSV). Si diffonde in inverno e primavera, causando sintomi simili a quelli di un raffreddore comune. Tuttavia, può portare a conseguenze più gravi in soggetti vulnerabili come bambini piccoli, anziani e persone con un sistema immunitario compromesso.

In Cina, il metapneumovirus è tra gli agenti patogeni responsabili di un aumento delle sindromi simil-influenzali, soprattutto tra i giovani sotto i 14 anni in alcune regioni settentrionali. Tuttavia, le autorità sanitarie cinesi rassicurano che la portata delle infezioni respiratorie è minore rispetto all’anno precedente. «Non c’è un allarme metapneumovirus», precisa Kang Diao, responsabile dei Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie (CDC) cinesi.

Come avviene il contagio

Il metapneumovirus si trasmette attraverso goccioline respiratorie emesse parlando, tossendo o starnutendo. Si può contrarre anche toccando superfici contaminate e portando poi le mani al viso. La prevenzione passa dalle buone pratiche igieniche come lavarsi spesso le mani, coprire bocca e naso quando si tossisce e mantenere le distanze in caso di sintomi influenzali.

I soggetti più a rischio sono i bambini sotto i cinque anni, gli anziani e le persone immunocompromesse. Questo virus può causare bronchiti, polmoniti e altre complicazioni respiratorie, soprattutto in chi ha condizioni preesistenti.

In Italia, al momento, non si registrano focolai significativi di metapneumovirus. Gli esperti monitorano la situazione, sottolineando che il virus è già presente nel nostro territorio e non rappresenta una novità. La vigilanza resta alta, specialmente in un periodo in cui i virus respiratori trovano terreno fertile. La prevenzione e l’informazione restano gli strumenti più efficaci per affrontare il rischio di contagio.

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