“Vergogna”. Il Castello delle Cerimonie, bufera su Imma e Matteo Polese: cosa è successo
“Una schiaffo alla povertà”. Scoppia la bufera sui due famosi della tv. Nel mirino dei social i protagonisti della trasmissione cult. In queste ore un video condiviso in occasione di Ferragosto da questa celebre coppia ha scatenato una vera e propria rivolta da parte del pubblico.
Parliamo di donna Imma e di Matteo Polese de “Il Castello delle cerimonie”, il reality show andato in onda dal 2014 al 2023 con grande successo. Il programma documentava i matrimoni che si celebravano al Grand Hotel La Sonrisa in provincia di Napoli, struttura di cui Imma e Matteo sono titolari. Feste all’insegna dello sfarzo.
“Vergogna”. Il Castello della Cerimonie, bufera sua Imma e Matteo Polese: cosa è successo
Un video pubblico da Imma e Matteo Polese a Ferragosto ha scatenato la rivolta del web. Il filmato ha collezionato quasi quattro milioni di visualizzatori. Ma cosa si vede? Imma e Matteo si mostrano spensierati e felici su una barca mentre festeggiano nel loro stile, e quindi all’insegna dell’opulenza: ostriche, crudités, champagne a volontà. Le immagini hanno invaso il web.
Apriti cielo: “Ma non stavano in bancarotta?”, si domanda un commentatore. “Si diceva che gli avessero sequestrato tutto” fa eco qualcun altro. E ancora: “Non si ostenta così il cibo, con il costo di questo pranzo avreste mandato a scuola per un anno intero cento bambini africani”.
Ma ecco i dialoghi dei due protagonisti: “Imma che cosa hai preparato di buono oggi?” domanda Matteo. E mentre si intravedono vassoi di ostriche, gamberoni, crudités e altre prelibatezze, lei risponde: “Matte’, questo è solo l’antipasto, penso che ti basta, è vero?”. Poi l’augurio di buon appetito con, tra le mani, una Magnum di bollicine. Una seconda bottiglia accanto, insieme ad altre bottiglie di vini e Champagne.
Al momento dalla famiglia Polese nessuna replica. Per la cronaca, l’hotel dei Polese era finito al centro di una complessa vicenda giudiziaria, che non si è ancora conclusa. Per un periodo la struttura è stata confiscata, ma di recente è stata riaperta, come scrive il Fatto Quotidiano.