Ventotene, Prodi sbotta con la cronista e finisce in lite: “Ma che cavolo mi chiede?!”
Durante la presentazione del libro “Il dovere della speranza”, Romano Prodi, ex premier e presidente della Commissione europea, ha avuto un acceso scambio con una giornalista riguardo a una frase controversa del Manifesto di Ventotene. La domanda riguardava la celebre affermazione secondo cui “la proprietà privata deve essere abolita, limitata, corretta, estesa caso per caso, non dogmaticamente in linea di principio”, citata mercoledì dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni.
Prodi, visibilmente irritato, ha reagito con sarcasmo e una certa dose di indignazione: “Ma che cavolo mi chiede? Io non ho mai detto una roba del genere in vita mia”. L’ex premier, noto per il suo approccio diplomatico e ponderato, è sembrato perdere la calma di fronte a una domanda che considerava fuori luogo e provocatoria.
La giornalista, insistendo sulla rilevanza della citazione, ha ricordato che il Manifesto fu redatto nel 1941 da un gruppo di intellettuali antifascisti, in un contesto storico estremamente difficile. Prodi ha risposto in modo piccato: “Lo so benissimo signora, non sono un bambino. Ma era nel 1941, gente messa in prigione dai fascisti… Cosa pensavano secondo lei, al trattato o all’articolo secondo della Costituzione? Ma il senso della storia ce l’ha lei o no?”.
In un altro tentativo di chiarire la questione, la giornalista ha ribadito l’intenzione di conoscere l’opinione di Prodi su un tema così significativo, un aspetto del dibattito politico contemporaneo. Tuttavia, la sua insistenza ha provocato una nuova reazione sarcastica da parte di Prodi: “Allora le cito un verso di Maometto e lei mi dice cosa lei pensa di Maometto? Questo è far politica in modo volgare, scusi”.