Vasco Rossi attacca: “Il nostro Paese preda di rabbie e paure fagocitate da irresponsabili politici”
Per i lettori del Corriere della Sera e per i tantissimi appassionati di musica, la canzone più bella del decennio è di Vasco Rossi.
“Eh già…”, capolavoro del cantante di Zocca del 2011 è quasi un inno all’autocompiacimento per quello che da molti è considerato il più grande rocker italiano di tutti i tempi, che da quattro decadi riempie gli stadi di tutto il Paese. Intervistato per l’occasione da Andrea Laffranchi, Vasco Rossi ha raccontato gli anni Dieci dal suo punto di vista, attraverso riflessioni artistiche, personali e politiche.
Era il 7 febbraio quando Vasco Rossi decise di pubblicare questo singolo. Non un giorno qualunque per l’idolo di milioni di italiani, che scelse il giorno del suo 59esimo compleanno per lanciare nell’etere una canzone provocatoria, nel puro “stile Vasco.” Il suo intento era proprio quello, trasmettere “la grande soddisfazione di essere ancora qua… Sempre contro tutto.” Tante volte Vasco Rossi è stato dato per spacciato ma tante altre volte si è rialzato con ancora più verve e voglia di fare, di stupire e di commuovere ma, soprattutto, di non deludere chi lo segue da anni con passione.
È stato un decennio straordinario per l’artista, che ha riempito ModenaPark nel 2017 con più di 225.000 persone che sono accorse per ammirare il Blasco. È nato come celebrazione del 40ennale della carriera, un evento storico che detiene il record mondiale di persone paganti a un concerto. Un raduno straordinario e impensabile per qualunque altro artista italiano, che Vasco prende come emblema per descrivere il suo decennio: “Sono stati anni formidabili, con un ritorno di entusiasmo artistico da parte mia decisamente inaspettato.” Recentemente ha creato la nuova canzone “Se ti potessi dire”, il cui video è una visione introspettica con una metafora molto forte: “È il Vasco della vita reale nella quale si indossano delle maschere, quindi il trucco, mentre sul palco e nelle canzoni c’è il Vasco vero e sincero, duro e puro. Quello senza rimpianti.”
Nella lunga intervista al Corriere della sera, non è mancato un passaggio sul complicato momento personale vissuto dal Blasco negli ultimi anni a causa di una malattia che ne ha compromesso le esibizioni live: “Se guardo indietro vedo l’incontro traumatico col reale della sofferenza e il lento e duro lavoro su me stesso per tornare sul palco.” Questo ha dato a Vasco Rossi nuove consapevolezze e gli ha radicalmente cambiato la prospettiva di quello che ha intorno.
Ma oltre a parlare di musica, Vasco ha voluto inoltrarsi anche nei meandri della politica degli ultimi dieci anni, sulla quale il Blasco si è espresso spesso negli ultimi anni, spesso con toni accusatori, come in questo caso: “Mi dispiace che il nostro meraviglioso Paese sia cosi preda di rabbie e paure fagocitate da irresponsabili politici in cerca di consenso e potere.” A chi si stava riferendo? Mistero.
La critica politica di Vasco Rossi non ha interessato solo l’Italia ma ha coinvolto anche gli stati Uniti e, in particolare, il presidente Donald Trump, che secondo il rocker incarna “il lato oscuro, oscurantista, egoista, bigotto e arrogante degli Stati Uniti.”