Vannacci, anche l’estrema destra europea si vergogna. Lega isolata

Il caso Vannacci ha raggiunto una dimensione europea. Il generale è stato respinto da tutti gli alleati della Lega nel Parlamento di Strasburgo. Mercoledì, durante la riunione dell’ufficio di presidenza del gruppo dei Patrioti, composto dai capi delle tredici delegazioni, tutti i membri hanno espresso un parere negativo sulla nomina a vicepresidente dell’ufficiale eletto nelle liste della Lega.

“Fra i Patrioti non ci sono problemi ma solo soluzioni”

L’unico a sostenerlo è stato Paolo Borchia, capodelegazione del Carroccio, che ora è sotto accusa per non aver evitato l’incidente politico. Non ha prevenuto una votazione che si preannunciava rischiosa. Alla riunione che ha sancito il rifiuto di Vannacci, era presente lo stesso generale, che ha cercato di minimizzare l’accaduto dichiarando che “fra i Patrioti non ci sono problemi ma solo soluzioni”. Tuttavia, il rifiuto dei colleghi crea imbarazzo per Vannacci e Salvini.

Il generale era stato votato per acclamazione, insieme ad altri sei candidati alla vicepresidenza, l’8 luglio. Tuttavia, subito dopo quel voto frettoloso, il Rassemblement National (partito di Marine Le Pen) ha iniziato a sollevare dubbi sulla scelta, criticando in particolare i giudizi omofobi espressi da Vannacci nel suo libro. Questi giudizi erano stati criticati già prima delle elezioni da Jordan Bardella, braccio destro di Le Pen e nuovo capogruppo dei Patrioti.

Un primo incontro per discutere il caso, lunedì scorso, non si è tenuto a causa del ritardo di Vannacci nel presentarsi a Strasburgo. Ma mercoledì il bureau si è riunito nuovamente: e non solo il Rassemblement National, la delegazione più folta dei Patrioti con 30 parlamentari, ma anche i rappresentanti degli altri partiti (tra cui Fidesz di Viktor Orbán) hanno detto no alla nomina di Vannacci. Il problema tecnico ora è come ripetere un voto per acclamazione che si è già svolto. Tuttavia, la sostanza politica è chiara: Vannacci è considerato inaccettabile anche per l’estrema destra di Le Pen e Orbán

Continua a leggere su TheSocialPost.it