Usa, Trump dà inizio alla raccolta del Dna degli immigrati clandestini
L’amministrazione Trump dà il via al prelievo di campioni di Dna degli stranieri detenuti negli Usa per essere entrati illegalmente in territorio americano e in attesa di espulsione.
Con questa mossa, il tycoon dà piena attuazione a una legge risalente al 2005, il DNA Fingerprint Act, che ha appunto prescritto la raccolta dei dati genetici di soggetti arrestati, condannati o semplicemente indiziati di reati, tra cui appunto ci sono anche gli immigrati clandestini. Tale legge, durante la presidenza Obama, non era stata applicata in maniera rigorosa, in quanto le agenzie federali a tutela dell’ordine pubblico avevano allora più volte lamentato carenza di risorse e di uomini. Attualmente invece, grazie alle politiche di The Donald, i medesimi dipartimenti governativi avrebbero fondi e personale adeguati a effettuare i prelievi di Dna su tutto il territorio nazionale.
A confermare l’avvio del programma di estrazione dei dati genetici di coloro che hanno violato la legge Usa sono stati due funzionari della medesima amministrazione Trump, citati ieri da Euronews. I vantaggi di tali prelievi di massa sono stati quindi evidenziati, per la precisione, da una nota ufficiale dell’esecutivo di Washington, riportata dall’emittente, secondo cui i campioni di Dna in questione saranno “essenziali per le indagini e per la soluzione dei casi di cronaca verificatisi o che potrebbero verificarsi negli Stati Uniti”.
In particolare, prelevare del materiale genetico ai clandestini detenuti nelle carceri americane aiuterà da oggi in poi, rimarca il network rifacendosi alle parole di un rappresentante del dipartimento di Giustizia, le investigazioni sugli stranieri che sono accusati di avere perpetrato reati sessuali o di sangue in territorio statunitense.
Tutte le informazioni ottenute nel quadro di tali estrazioni di Dna verranno custodite e analizzate dall’Fbi ed entreranno poi a fare parte di una banca-dati chiamata Combined DNA Index System (Codis), simile a quella messa a punto anni fa dalla medesima agenzia raccogliendo le impronte digitali di indagati e di condannati.
La volontà del tycoon di procedere con la raccolta dei dati genetici dei clandestini ha subito causato, sottolinea Euronews, l’indignazione dell’opposizione democratica. Ad esempio, i deputati Rashida Tlaib, Veronica Escobar e Joaquin Castro hanno bollato la mossa di The Donald come suscettibile di “rafforzare la leggenda xenofoba per cui gli immigrati irregolari sono portati a commettere reati”.