Un’esperienza insolita
Quello che stiamo per raccontarvi è un fatto realmente accaduto con in Russia. Ovviamente, non ci sono le foto e i nomi dei protagonisti, per una questione di privacy. Il protagonista della storia l’ha raccontato in una lettera spedita a un giornale perché ha voluto condividere con il mondo intero la sua esperienza, invitando tutti a riflettere bene prima di giudicare le cose d’impatto. Ecco il suo racconto:
“Una mattina sono uscito dalla stanza da letto e ho trovato mia figlia di 17 anni dormendo nuda accanto a un ragazzo. Entrambi dormivano profondamente. Non vi nascondo che, in un primo momento ho sentito il sangue che mi riempiva il cervello ma mi sono tranquillizzato. Sono tornato da mia moglie e le ho detto di fare silenzio perché di sotto nostra figlia e il suo ragazzo dormivano. La stessa cosa l’ho detta agli altri bambini (ho un figlio e un’altra figlia più piccola). Poi, dopo un po’, siamo scesi in silenzio e abbiamo preparato la colazione. Poi ho chiamato: «Giovane! La colazione è pronta». Non ho mai visto qualcuno alzandosi così veloce! Si è rivestito in fretta tenendo la testa bassa. Ho preso la sedia accanto a me e gliel’ho indicata, dicendogli di sedersi. Abbiamo mangiato in silenzio. Mio figlio maggiore l’ha guardato e lui sembrava terrorizzato. Potevo annusare l’odore della sua paura. Gli do detto, rompendo il silenzio: «Amico mio, ti farò una domanda. La tua risposta è molto importante per me». Stava tremando e sudava per la paura. Ho continuato: «Ti piacciono i gatti?». Mi ha detto di sì. Non sapeva cosa pensare ma ha risposto sinceramente. E questo era quello che volevo sapere io. Era un ragazzo piacevole e amichevole, non molto istruito ma non stupido. Da quella mattina ha cominciato a frequentare mia figlia assiduamente ma non è più rimasto a dormire. Ogni mattina veniva con la bici e la portava a scuola e, quando lei finiva, la riportava a casa e la aiutava con i compiti. Si prendeva cura di lei ogni volta che stava male e noi eravamo al lavoro. Ha investito molto tempo e attenzione nel loro rapporto e io l’ho apprezzato molto. Aveva la pazienza di un angelo quando lei attraversava i suoi periodi di crisi adolescenziali. Dopo 8 mesi da quel giorno imbarazzante, mio figlio più grande mi ha detto di aver saputo di più su quel ragazzo. Aveva alle spalle un passato doloroso. Non aveva una casa, il padre si era suicidato, sua madre, dipendente dalla droga, era andata via di casa a 3 settimane dalla sua morte, senza più ritornare. Abitavano in un camper e, poco dopo, il ragazzo è stato costretto a venderlo, rimanendo sulle strade. Aveva solo 15 anni e, per 3 anni è vissuto dormendo sulle panchine. Per vivere, lavorava nei cantieri come manovale. Quando ho sentito queste cose ho sentito il bisogno di fare qualcosa. Aveva quasi 19 anni ed era molto socievole, sempre sorridente e pronto ad aiutare tutti, mostrando tanto amore nei confronti di mia figlia. Voleva fare la mia bambina felice, anche se lui non era mai stato un bambino felice. Anche se non era un membro della nostra famiglia, tutti noi ci eravamo affezionati molto a lui. Era amico di mio figlio e dell’altra mia figlia, la più grande lo amava alla follia e mia moglie lo considerava come suo bambino. Anch’io volevo il meglio per lui. Ho raccontato tutto a mia moglie e agli altri.
Mia figlia lo sapeva ma non aveva detto nulla. Sono stato un po deluso: lo amava eppure lo lasciava ogni giorno andare via non si sa dove e arrangiarsi…
Il giorno dopo do dato al ragazzo una chiave della nostra abitazione e gli ho detto che da adesso in poi l’avrei aspettato ogni giorno… che tornasse “a casa sua”.
Gli ho preparato una stanza. Dopo un po’ ha chiesto la mano di mia figlia e si sono sposati. Questo accadeva nel 2000. Adesso lavorano insieme.
Hanno una società che dirigono insieme e hanno raggiunto il successo. Mi hanno regalato 3 bellissimi nipoti e si amano sempre di più.
Non ho altro da dire…”