“UN MIRACOLO” LE RICERCHE DEI 3 RAGAZZI DISPERSI NEL FIUME
Proseguono senza sosta le ricerche dei 3 ragazzi dispersi nel fiume Natisone in Friuli Venezia Giulia. Le operazioni di ricerca stanno impegnando incessantemente le squadre di soccorso, che non hanno mai smesso di sperare di trovare vivi Patrizia Cormos, 20 anni, Bianca Doros, 23 anni, e Cristian Casian Molnar, 25 anni.
I tre giovani sono stati sorpresi dalla piena del fiume in una giornata che sembrava perfetta per una gita. Avevano raggiunto un isolotto formatosi al centro del fiume, ma all’improvviso il forte boato accompagnato dal rumore sordo della piena che si avvicinava a ritmi spaventosi. Seguendo le indicazioni dei soccorritori, si sono abbracciati tentando di fare massa e resistere invano alla forza delle acque.
La drammatica situazione è peggiorata a causa delle forti piogge che hanno colpito la regione, causando l’innalzamento repentino del livello del fiume. La corrente impetuosa ha rapidamente travolto i tre amici, non lasciando loro il tempo di mettersi in salvo. Il segnale del cellulare captato questa mattina ha riacceso le speranze, orientando le ricerche in un’area specifica lungo il fiume.
Tuttavia, non è ancora chiaro se il telefono sia rimasto addosso al suo proprietario o se sia stato trasportato dalla corrente. I soccorritori stanno procedendo con la massima cautela, esplorando ogni possibile rifugio lungo l’argine e setacciando le acque del fiume.
E’ di questi minuti un ultimo aggiornamento sulle ricerche dei 3 giovani dispersi del fiume Natisone. Il vasto dispiegamento di personale e di strumentazione tecnologica sta portando i primi risultati.
Dopo quasi 36 ore dalla scomparsa, i soccorritori continuano a lavorare incessantemente. Stamattina, le squadre di soccorso hanno captato il segnale di un cellulare lungo l’argine del fiume, concentrando le ricerche in una specifica zona. Il dispositivo appartiene a Patrizia Cormos, la studentessa 20enne ancora dispersa, ed è stato trovato all’interno della sua borsa vicino al ponte Romano.
Questo risultato è stato possibile grazie al sistema Life Seeker, che utilizza un drone per individuare la posizione delle celle telefoniche anche se il cellulare è spento. Le ricerche, iniziate in mattinata con elicotteri e droni della Protezione Civile del Friuli Venezia Giulia, proseguono nella speranza di trovare i giovani al più presto.
Un video drammatico mostra i tre ragazzi abbracciati, nel tentativo di resistere alla furia dell’acqua, prima di essere trascinati via dalla corrente. Più passano le ore e di pari passo si affievoliscono le speranze di ritrovare i 3 giovani sani e salvi. Ormai si spera solo in un miracolo. In particolare, le autorità e i soccorritori continuano a sperare che i giovani possano essersi aggrappati a qualche ramo o essersi avvicinati alla sponda del fiume.
Tuttavia, la situazione meteo avversa e la natura torrentizia del Natisone complicano le operazioni. Il fiume, noto per le sue piene improvvise, rappresenta un pericolo costante per chiunque si avventuri sulle sue rive. Le ricerche continueranno senza sosta, anche durante la notte, nonostante le condizioni difficili.
Le speranze di trovare i ragazzi ancora vivi sono purtroppo sempre più flebili, ma le ricerche continueranno fino a quando sarà necessario, nella speranza di restituire i corpi alle famiglie e portare loro almeno un po’ di pace. Si spera in un miracolo, come quello che si verificò quando, qualche anno addietro, un ragazzo di 25 anni fu ritrovato sulle sponde del fiume Adige dopo quasi 2 giorni di ricerche.