UCCIDE I 3 FIGLI E SI TOGLIE LA VITA, IL MARITO SI ERA SUICIDATO SOLO POCHE ORE PRIMA
Ci sono drammi che si fa fatica a raccontare, tragedie familiari a cui è davvero difficile trovare una spiegazione plausibile. Attimi di follia? Disperazione? Problemi psichiatrici? Premeditazione? Piena consapevolezza e determinazione?
Ovviamente non è compito mio, da semplice giornalista, rivestire il ruolo di inquirente, ma quando la cronaca riguarda minori uccisi dai genitori, logico che non riesco a restare impassibile perché è come se toccassero mio figlio.
Lo abbiamo visto con il triste caso della piccola Elena Del Pozzo, barbaramente uccisa, con premeditazione, dalla madre Martina Patti, con 11 coltellate inferte senza alcuna pietà, per poi essere gettata, come un rifiuto, in una buca, dove è stata fatta trovare dall’assassina.
Perché, permettetemi di dire una cosa: tendiamo sempre a far fatica a pronunciare il nome assassina, accostandolo ad una madre, ma se quella madre ha confessato il figlicidio, come va definita?
Ci pensiamo mai a chi, invece, è stato colpito da un “cancro a vita”, al dolore del papà orfano Alessandro, dei nonni e di tutta la gente che si trova nelle loro stesse condizioni, per aver perso un figlio o un nipote per mano di chi diceva di amarli e di proteggerli?
Quella che sto per raccontarvi è una tragedia che arriva dal Minnesota ed è la storia di una tragedia familiare avvenuta pochi giorni fa che ha sconvolto il mondo intero. Yee Lee, giovane padre 27enne, si è tolto la vita con un’arma da fuoco nell’abitazione di Maplewood che condivideva con la moglie e con i suoi 3 figli Quadrilion, Phoenix ed Estella Zoo Siab, tutti minori. Sui motivi del gesto con cui l’uomo ha posto fine alla sua esistenza, le forze dell’ordine non si sono espresse pubblicamente, almeno per il momento.
Ma, come nei peggiori film dell’orrore, questo era solo l’inizio di un incubo. E’ stata la moglie del suicida, Molly Cheng, 23 anni, ad avvertire le forze dell’ordine, dopo aver ritrovato il marito senza vita, riverso sul pavimento, il 1 luglio pomeriggio, una volta rientrata nella sua abitazione. La donna è stata assistita da un parente durante lo svolgimento delle indagini sul luogo del decesso, fino a quando, solo poche ore dopo il suicidio del 27enne, è arrivata un’altra tragica notizia. Intorno alle 16 di quello stesso pomeriggio, ,un familiare della 23enne, allarmato, ha contattato le forze dell’ordine, comunicando il fatto che Molly era scomparsa con i suoi tre piccoli, di 3,4 e 5 anni.
Ovviamente la paura era che avrebbe potuto compiere anche lei un gesto estremo, a seguito del suicidio del marito, facendo del male o arrivando ad uccidere i figli, frutto della loro relazione. Le ricerche si sono attivate immediatamente perché, come si sa, in caso di scomparsa, le ore cruciali, quelle in cui si ha più speranza di ritrovare colui o colei che si è allontanato, senza lasciar tracce, vivo, sono quelle immediatamente successive. Lo scorrere del tempo può solo remar contro. Tutto il territorio di Maplewood è stato setacciato, fino a che, la stessa sera del 1 luglio, gli agenti hanno rinvenuto il cellulare di Molly.
Ma cosa è accaduto? La 23enne aveva caricato a bordo della sua auto i suoi 3 figlioletti, portandoli nell’area del Vdnais-Sucker Lake Park, a Vadnais Heights. L’auto è stata, in effetti, ritrovata, poco distante dal lago. Già dai primi indizi ritrovati sulla riva, gli agenti hanno immediatamente capito che era successo qualcosa di grave. Prima sono state trovate le scarpe dei bambini, poi le chiavi della macchina.
Un lavoro incessante, quello dei vigili del fuoco, ha consentito il ritrovamento, nelle acque del lago, prima del cadavere di un piccolo, poi, quello degli altri 2 fratellini. L’ultimo ad essere stato rinvenuto, quello della madre, il giorno dopo. Una tragedia nella tragedia, un’intera famiglia distrutta. Secondo le prime ricostruzioni degli inquirenti, la donna avrebbe prima affogato i tre figli nel lago, travolta dalla disperazione per il marito suicida, e poi avrebbe deciso di togliersi la vita.