Trump appoggia Meloni: reazioni e tensioni al Quirinale

L’endorsement di Donald Trump verso Giorgia Meloni non è passato inosservato. Dallo Studio Ovale, l’ex presidente ha dichiarato che l’Italia potrebbe essere il più grande alleato degli Stati Uniti a condizione che la Meloni rimanga premier. Un’affermazione che ha avuto un impatto significativo, non solo per il suo carattere diretto, ma anche per il peso politico che porta con sé. Negli Stati Uniti, i media hanno interpretato questa posizione come un segnale di continuità nei rapporti transatlantici, forse in vista delle elezioni del 2024. Tuttavia, in Italia, l’effetto è stato dirompente, suscitando reazioni anche nei corridoi del Quirinale.

Reazioni del Quirinale

Sebbene non ci sia stata una reazione ufficiale, all’interno del Colle si è avvertita una certa irritazione. Secondo fonti vicine, l’endorsement è stato visto come un’interferenza inopportuna, specialmente in un momento di tensioni interne alla maggioranza e di preoccupazioni da parte di Bruxelles. In questo contesto di incertezza politica, con la possibilità di elezioni anticipate o di soluzioni istituzionali alternative, il sostegno di Trump sembra voler stabilizzare la posizione della Meloni, come se gli Stati Uniti volessero influenzare la guida politica italiana.

Precedenti e implicazioni

Non è la prima volta che Trump esprime supporto a un leader italiano. Già in passato, aveva sostenuto Giuseppe Conte, ribattezzandolo “Giuseppi”. Questo parallelo è significativo e suggerisce una strategia volta a sostenere governi con difficoltà interne, inviando un messaggio chiaro al Quirinale riguardo alla leadership a Palazzo Chigi.

Rischi della strategia internazionale

All’interno del team della Premier, la dichiarazione di Trump era attesa e pianificata come un gesto simbolico. Tuttavia, se da un lato rafforza la sua posizione internazionale, dall’altro apre a critiche interne, specialmente da chi teme una concentrazione di potere attorno a Meloni e al suo partito.

Il ruolo del Quirinale

Il Quirinale mantiene una posizione di osservatore attento, ribadendo che la stabilità della Repubblica è una questione interna. Il dossier su Meloni è ora aperto, e il Quirinale si prepara a muovere i suoi pezzi in questo delicato equilibrio politico.

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