Trova una montagna di soldi tra le mura di casa: la scoperta dell’operaio

E’ incredibile come talvolta la dea bendata si impegni cosi tanto a baciare i più fortunati. Proprio quando uno meno se l’aspetta ecco quel colpo di fortuna atteso da una vita intera. Dopo anni di sciagure e di sfortuna, finalmente un po’ di quella tanto attesa buona sorte.

Più che nelle casseforti degli istituti bancari, in passato gli anziani usavano conservare i propri risparmi nei posti più impensabili delle proprie abitazioni, magari sotto il materasso o nel camino. Capita così, che a distanza di tanti decenni, in queste vecchie case qualcuno si imbatta in lauti bottini.

E’ successo molto spesso di imbattersi in storie incredibili di questo tipo sul web. In queste ore è diventata virale la vicenda di un operaio che ha ritrovato una montagna di soldi nascosti nella propria abitazione. Il suo stupore è stato indescrivibile, non poteva mai immaginare di imbattersi in questo ritrovamento.

Soldi, tantissimi soldi, quelli ritrovati da quest’uomo in una vecchia abitazione di famiglia. Non poteva credere neppure ai propri occhi quando si è ritrovato tra le mani quel malloppo enorme. Cosa fare con tutti quei soldi? Il racconto dell’uomo sta facendo in men che non si dica il giro del web.

Chi sa che mettendovi alla ricerca nei meandri più nascosti della propria abitazione non vi imbattiate anche voi in ritrovamenti di questo tipo. Qualcosa che vi può cambiare la vita. Ma intanto scopriamo qualcosa di più sulla storia di questo fortunato operaio.

E’ successo in provincia di Frosinone, a Ceccano, dove un operaio che stava compiendo dei lavori di ristrutturazione ha ritrovato in casa una grande quantità di denaro nascosta nell’intercapedine di un muro. Parliamo di una cifra che si aggira intorno al miliardo di lire in titoli di Stato.

Il nonno di questo operaio li aveva comprati durante gli anni del Fascismo. Ora il problema è soprattutto uno, cioè se questo denaro è considerato valido ancora oggi oppure se i soldi in lire non siano più convertibili in euro. In questo caso sarebbe una vera e propria beffa per il 50enne operaio, che si ritroverebbe in mano un mucchio di briciole.

Starà ora alla Banca d’Italia pronunciarsi sulla questione, ed è di grande interesse considerare i casi simili verificatisi in passato. Si tratta, nel dettaglio, di un buono fruttifero di 500 lire del 1937, che nel 1962, anno della scadenza, avrebbe fruttato poi un miliardo delle vecchie lire.

Questo buono fruttifero apparteneva al nonno, al quale l’operaio era molto legato: “Ero molto legato a mio nonno e mi piace pensare che a guidarmi alla scoperta di quella cassetta di legno nascosta dentro il muro con i buoni di Stato sia stato proprio lui. Come gli uomini del suo tempo, era un gran risparmiatore. È un peccato che il frutto dei suoi sacrifici sia venuto fuori solo ora e rischi di essere vanificato”.

A dire la sua anche l’avvocato dell’operaio, che ha fatto questa previsione: “studiando bene questo caso in quanto ci sarebbero pareri giurisprudenziali discordanti. Una circolare della Banca d’Italia esclude la possibilità di riscossione. Stiamo però studiando la pratica per vedere se è possibile aggirare questo ostacolo. La cifra in ballo è notevole. Se queste cedole potessero essere ancora riscosse, con la rivalutazione monetaria e gli interessi, si arriverebbe almeno a due milioni di euro. Staremo a vedere come si concluderà questa vicenda.

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