Tentativo di furto, la testimone su Fassino: “Non era la prima volta, lo stesso profumo”
La vicenda riguardante il deputato del Pd Piero Fassino e il presunto tentativo di furto di un profumo è venuta alla luce grazie alla testimonianza di una commessa del Duty Free di Fiumicino. La donna, trentenne, ha raccontato di aver visto per la prima volta il politico tentare di nascondere un Chanel Chance nel suo trolley dicembre 2023, poco prima di Natale. Successivamente, sono stati segnalati altri due episodi simili, l’ultimo dei quali ha portato alla denuncia.
Il 15 aprile, Fassino è stato nuovamente ripreso dalle telecamere del negozio mentre tentava di portare via il profumo, senza pagarlo. Questo episodio è stato documentato attraverso cinque video, compreso un montaggio che mostra l’intera sequenza dei fatti, dall’atto di sottrazione all’uscita dal negozio.
Nonostante gli episodi precedenti non fossero stati registrati video, il 15 aprile ha segnato un punto di svolta con la denuncia formale. Le testimonianze raccolte dalla polizia di frontiera hanno portato all’apertura di un fascicolo per tentato furto dalla procura di Civitavecchia, con il nome di Fassino come indagato. Gli investigatori hanno consegnato un’informativa dettagliata al sostituto procuratore Alessandro Gentile.
Il professore di Diritto costituzionale, Alfonso Celotto, ha spiegato che il procedimento potrebbe eventualmente richiedere un’autorizzazione al Parlamento europeo per procedere, data l’immunità parlamentare di cui gode Fassino. Celotto ha sottolineato che l’immunità può essere rinunciata dal deputato e che il caso potrebbe anche essere archiviato per la tenuità del fatto.