Strage di Mosca, chi sono i terroristi dell’Isis della rivendicazione: quattro arresti. 115 morti
La strage al Crocus City Hall di Krasnogorsk, vicino a Mosca, ha segnato uno dei più tragici eventi degli ultimi tempi, con un bilancio che si aggrava costantemente. Secondo le ultime informazioni fornite dai media russi, il numero delle vittime è salito a 115 morti. Gli Stati Uniti hanno confermato le responsabilità dell’Isis-K, sottolineando di aver precedentemente avvertito la Russia riguardo al pericolo di attentati. Il presidente Vladimir Putin ha espressamente augurato una pronta guarigione ai feriti, mentre le indagini iniziali rivelano che i terroristi erano pesantemente armati, tra cui un kalashnikov personalizzato e una cintura piena di caricatori.
Il direttore dell’Fsb, l’intelligence russa, ha informato il presidente Vladimir Putin del fermo 11 persone, tra cui 4 terroristi, che hanno partecipato all’attacco terroristico nella sala concerti alle porte di Mosca. Lo ha reso noto il servizio stampa del Cremlino. Lo riferisce l’agenzia Tass. Dopo l’attentato nella sala concerti vicino Mosca, “i criminali (le persone arrestate nella regione di Bryansk, ndr) intendevano attraversare il confine tra la Federazione Russa e l’Ucraina” e comunque “avevano contatti rilevanti” con la parte ucraina: è quanto sostengono i servizi di sicurezza russi. Lo riferisce l’agenzia Ria Novosti.
La rivendicazione dell’attentato da parte dello Stato Islamico è stata diffusa attraverso un comunicato su Telegram dall’agenzia Amaq, notoriamente collegata al gruppo jihadista. Questa rivendicazione giunge dopo un dettagliato attacco in cui, poco prima di un concerto del gruppo rock Picnic, almeno cinque uomini armati hanno aperto il fuoco sulla folla, in una sala da concerto con tutti i suoi 6.200 posti esauriti, causando panico e morte.
In seguito all’attentato, un incendio ha devastato il Crocus City Hall, con elicotteri impegnati a domare le fiamme e l’agenzia di stampa statale Ria che ha segnalato il rischio di crollo dell’edificio. Il gruppo Isis-K ha dichiarato di aver condotto l’attacco “uccidendo e ferendo centinaia di persone e distruggendo il luogo dell’attentato prima di ritirarsi sani e salvi nei loro covi”.
Le tensioni geopolitiche si intensificano con la Russia che ha rafforzato la sicurezza a livello nazionale, in risposta non solo a questo tragico evento ma anche in seguito a precedenti avvisi di attacchi terroristici imminenti. Circa due settimane prima dell’attacco, l’ambasciata americana in Russia aveva effettivamente avvisato le autorità di potenziali piani d’attacco imminenti a Mosca.
Gli attentatori, legati al gruppo terroristico Isis-K e attivi nella regione di Krasnogorsk, rappresentano una minaccia costante non solo per la Russia ma per l’intera comunità internazionale. La risposta di Putin agli avvertimenti occidentali, descritta come un “ricatto”, riflette la complessità delle dinamiche di potere e l’uso strategico di gruppi terroristici nelle relazioni internazionali.
Questo tragico evento mette in luce non solo la minaccia del terrorismo globale ma anche le intricate relazioni geopolitiche che continuano a definire la sicurezza internazionale. La risposta della Russia, inclusa la cancellazione di tutti gli eventi pubblici su larga scala e il rafforzamento della sicurezza, dimostra la gravità percepita della minaccia e l’urgente necessità di affrontare il terrorismo transnazionale in modo collaborativo.