Stati Uniti, Bessent pronto a lasciare il Tesoro dopo i dazi di Trump
Negli ultimi giorni, il segretario al Tesoro americano, Scott Bessent, sembra essere in procinto di lasciare il suo incarico, a causa di pressioni politiche crescenti e di un deterioramento della sua posizione all’interno dell’amministrazione Trump. Secondo quanto riportato da The New Republic, la decisione di Bessent sarebbe stata influenzata dall’introduzione di nuove misure protezionistiche volute dal presidente Donald Trump, che prevedono un dazio generalizzato del 10% su quasi tutte le merci straniere.
Le nuove tariffe, entrate in vigore recentemente, hanno già provocato notevoli turbolenze sui mercati finanziari, con il Dow Jones e il Nasdaq che hanno toccato i livelli più bassi dal 2020. Gli analisti sono allarmati per l’impatto immediato di queste misure, che hanno isolato Bessent, il quale aveva inizialmente minimizzato gli effetti della politica commerciale, definendoli “semplici aggiustamenti di prezzo”.
Isolamento e tensioni interne al governo
Secondo Stephanie Ruhle, giornalista di MSNBC, Bessent si troverebbe ormai ai margini delle dinamiche interne della Casa Bianca. Nonostante i suoi sforzi per dissuadere gli alleati da possibili ritorsioni commerciali, la sua visione di un dialogo costruttivo si è scontrata con l’approccio rigido dell’amministrazione, che considera i dazi come uno strumento di “resistenza strategica” alla concorrenza globale.
La crescente pressione ha portato Bessent a valutare le dimissioni come unica via d’uscita per proteggere la propria credibilità. Fonti vicine al Tesoro suggeriscono che potrebbe intraprendere un futuro ruolo alla Federal Reserve, dove avrebbe l’opportunità di riabilitarsi in un contesto più tecnico e meno esposto alla volatilità politica.
Preoccupazione per le fasce più deboli
Un aspetto cruciale della revisione delle posizioni di Bessent è l’impatto sociale delle misure protettive. Le tariffe colpiscono principalmente beni di largo consumo a basso costo, penalizzando le fasce più vulnerabili della popolazione americana. Ruhle ha sottolineato che Bessent è “perfettamente consapevole del danno sociale” causato da queste politiche e avrebbe espresso più volte il timore di diventare il capro espiatorio di una crisi economica incombente.
Al momento non ci sono comunicazioni ufficiali riguardo alle dimissioni di Bessent, ma l’ipotesi si fa sempre più concreta. Se confermata, la sua uscita segnerebbe una nuova frattura interna all’amministrazione Trump sul fronte economico, proprio mentre le tensioni commerciali rischiano di innescare una reazione a catena su scala globale.