Sofia, cosa è emerso tra l’ex vigilessa e il suo amante

Anche il nostro Paese purtroppo non è nuovo a episodi di femminicidio. Anzi per dirla tutta proprio l’Italia è una delle nazioni che al mondo vanta moltissimi femminicidi ogni anno. Si tratta di un fenomeno che sarebbe sempre più in crescita.

Il Governo Meloni ha messo una stretta su chi si macchia di tale reato e infatti le nuove norme prevedono l’ergastolo per chi toglie la vita ad una donna. Il provvedimento ha suscitato moltissima soddisfazione tra i movimenti femministi e quelli che in generale si impongono contro tali episodi.

Le donne indubbiamente sono quelle che subiscono di più in termini di insulti alla loro persona da parte del genere maschile, che spesso è al centro dell’attenzione per qualche brutto gesto nei confronti delle donne che si dice amare. Dobbiamo precisare che ogni gesto su qualsiasi persona è assolutamente da condannare.

Non si usa infatti la forza per far valere le proprie ragioni. In Italia i reati per quanto riguarda i femminicidi sono aumentanti in maniera esponenziale durante il lockdown per il Covid dove alcune donne sono state costrette magari per forza a restare in casa con gli uomini che poi hanno fatto loro del male.

Le forze dell’ordine sono sempre pronte a punire chi si macchia di tali reati, ad oggi esiste infatti il codice rosso che scatta ogni qualvolta ua donna denuncia un reato nei suoi confronti.

Chi segue la cronaca conoscerà sicuramente il caso della ex vigilessa Sofia Stefania e Giampiero Gualandi ex comandante della Polizia Locale di Anzona Emilia. La donna fu raggiunta in centrale dall’uomo il quale aveva con sè una rivoltella con la quale fece fuoco contro la donna.

Gualandi ha dichiarato che il colpo sia partito contro la sua volontà. “Ma come si vedrà dalle consulenze tecniche sull’arma non sono state trovate tracce né biologiche né dattiloscopiche di lei, ma solo dell’imputato” – ha riferito la pm che seuge il caso Lucia Russo.

Secondo il magistrato Gualandi è stato prigioniero delle bugie da lui stesso dette agli inquirenti. La scoperta che viene fuori in queste ore è a dir poco clamorosa in quanto si è scoperto che tra i due vi era un contratto di sottomissione sessuale. Si trattava di una pratica ispirata al film “Cinquanta sfumatore di Grigio.”

“Ci sono siti da cui si possono scaricare contratti di questo tipo. Era un gioco, non ha nessuna validità, nessuna efficacia giuridica, nessuna possibilità di condizionare comportamenti. Nella vita intima gli adulti possono fare quello che vogliono” – ha spiegato l’avvocato Claudio Benenati che difende Gualandi.

Il contrato tra Sofia e Giampiero si interruppe come si sa pochi giorni prima dell’epilogo in questione in quanto la moglie dell’uomo aveva scoperto la relazione tra i due. Il caso suscita ancora grande sconcerto nella pubblica opinione e avvenne ad Anzona Emilia.

Nelle prossime settimane si potranno sicuramente conoscere altri dettagli su questo delicato caso di cronaca che continua ad appassionare gli italiani vista la sua particolarità.

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