Sinner positivo a un controllo antidoping. Ma è innocente…
NEW YORK – Il tennista italiano Jannik Sinner è stato al centro di un’indagine della International Tennis Integrity Agency (ITIA) a seguito di un test antidoping positivo al Clostebol, sostanza vietata, durante un controllo effettuato nel marzo scorso in occasione del Masters 1000 di Indian Wells.
Il quantitativo rilevato nel campione di Sinner è stato estremamente basso, inferiore a un miliardesimo di grammo, un dato che ha subito fatto pensare a un’assunzione involontaria. Dopo una “indagine approfondita ed estesa” condotta dall’ITIA, è stato confermato che l’atleta non aveva intenzione di migliorare le sue prestazioni con l’uso di sostanze dopanti.
Grazie a queste conclusioni, Sinner è stato dichiarato innocente e potrà partecipare regolarmente agli US Open, che inizieranno lunedì 28 agosto. Il caso solleva nuovamente il dibattito sull’uso di sostanze vietate nello sport e sulla necessità di sistemi di controllo sempre più sofisticati per evitare ingiustizie nei confronti degli atleti.
L’assoluzione di Sinner rappresenta un sospiro di sollievo non solo per il tennista altoatesino, ma anche per il tennis italiano, che vede così confermata la presenza di uno dei suoi talenti più brillanti in uno dei tornei più importanti della stagione.