Si rigioca? La decisione dopo la partita tra Italia e Ungheria
Le Olimpiadi della XXXIII edizione, conosciute come Parigi 2024, si stanno svolgendo nella capitale francese dal 26 luglio all’11 agosto 2024. Questo evento rappresenta un ritorno significativo per Parigi, che cento anni fa ospitò l’Olimpiade per la seconda volta, dopo quella del 1900. La città è pronta a presentare una manifestazione che promette di combinare sport di alta classe con innovazioni moderne e un’impronta ecologica.
Una delle novità più eclatanti di questa edizione è la cerimonia di apertura, che non si svolgerà in uno stadio, ma lungo un percorso di 6 km lungo la Senna. Questo cambiamento innovativo mira a rendere la cerimonia più inclusiva e spettacolare, permettendo a un pubblico più ampio di partecipare all’evento e di vivere l’atmosfera olimpica immersi nella bellezza naturale e architettonica della capitale francese.
Tuttavia, l’organizzazione dei Giochi di Parigi 2024 non è stata priva di critiche. Alcuni aspetti dell’organizzazione sono stati oggetto di polemiche, come la qualità del villaggio olimpico, che è stata criticata per mancanza di servizi essenziali come aria condizionata e cibo adeguato. Inoltre, l’inquinamento del fiume Senna, che ospiterà alcune gare di sport acquatici, ha sollevato preoccupazioni ambientali e sanitarie.
L’Italia, al momento, si colloca al nono posto nel medagliere Olimpico, con 9 ori, 10 argenti e 9 bronzi. Tanta bravura degli atleti italiani, ma anche non poca sfortuna, tra arbitraggi controversi e brutti infortuni proprio sul più bello.
Ieri sera si è celebrata l’attesissima sfida dei quarti di finale della nazionale di pallanuoto contro l’Ungheria. Una partita al cardiopalma conclusasi nel peggiore dei modi per la nazionale azzurra. Una sconfitta cocente sulla quale, finora, c’era il dubbio : “si rigioca o no?”. La decisione è stata appena presa. Vediamo, nella pagina successiva, di cosa si tratta.
Dopo l’eliminazione della nazionale italiana di pallanuoto ai quarti di finale contro l’Ungheria, una nuova speranza si è accesa per gli azzurri: la possibilità di una ripetizione della partita. Questa opzione, sebbene senza precedenti nella storia delle Olimpiadi, è stata discussa dopo che l’Italia ha presentato un ricorso contro le decisioni arbitrali, in particolare l’espulsione di Francesco Condemi, giudicata eccessiva e ingiustificata.
Il ricorso, esaminato dal jury della World Athletics, ha visto la partecipazione di figure chiave come il vicepresidente della FIN, Giuseppe Marotta, e il direttore tecnico Fabio Conti. La decisione controversa ha suscitato forti polemiche, con il presidente della FIN, Paolo Barelli, che ha definito l’arbitraggio “scandaloso” e ha criticato l’uso del VAR per non aver garantito certezze durante la gara.
L’espulsione di Condemi, che ha portato alla concessione di un rigore agli avversari e all’annullamento di un gol del 3-3, è stata al centro delle contestazioni. Nonostante il primo ricorso sia stato respinto, i dirigenti italiani hanno continuato a lottare, ritenendo che l’errore abbia influenzato pesantemente l’esito del match.
Il ct Sandro Campagna ha espresso la sua amarezza per la situazione, sottolineando che l’espulsione e l’influenza dell’arbitro hanno compromesso una prestazione altrimenti straordinaria. “Non voglio pensare alla malafede. Scientificamente è impossibile il gioco violento quando un giocatore tira. È impossibile perché tu stai tirando, sei concentrato, compi il gesto e non puoi colpire l’avversario. È stata una decisione inaccettabile... “, ha detto il ct.
Sebbene la ripetizione della gara rimanesse una possibilità remota, la squadra e i suoi sostenitori hanno continuato a sperare in una decisione che potesse restituire giustizia per l’errore commesso. Ora la decisione è stata presa: la partita non si ripeterà.