Sebastiano Visintin in Austria mentre è indagato per l’omicidio di Liliana Resinovich: “Vado in bici e mi faccio la sauna”
Nelle prime luci dell’alba, intorno alle 6:30 del mattino, Sebastiano Visintin ha lasciato Trieste dirigendosi verso il confine, un viaggio che ha catturato l’attenzione delle autorità in un momento di grave sospetto. A distanza di circa due ore giunge in un albergo nei pressi di Villach, in Austria, famoso per le sue bellezze naturali e la tranquillità che offre. Visintin ha descritto il suo arrivo non come una fuga dalle indagini, ma come un’opportunità per alleviare alcuni problemi fisici che lo affliggevano, dichiarando: «Sono venuto a riposarmi, non sto bene, ma oggi mi sento un po’ meglio».
Scelte di Vita e Routine Personale
La dichiarazione di Visintin svela un contrasto stridente tra la normalità delle sue attività quotidiane e le gravi accuse a suo carico, legate alla controversa morte di Liliana Resinovich. Scegliendo di percorrere la Slovenia anziché Tarvisio, ha affermato che il suo tragitto rispondeva a necessità personali piuttosto che a tentativi di eludere le indagini. Durante il soggiorno, il suo programma include colazione in albergo, meditazione e un giro in bicicletta attorno al lago, con la vista che dipinge un cielo sereno. «Il tempo è bellissimo, non c’è neanche una macchia in cielo», ha detto, esprimendo un senso di pace interiore.
Inoltre, Visintin ha menzionato piani pomeridiani con amici di lunga data, evidenziando una routine di sauna e cena che si ripete da oltre 30 anni. La sua affermazione, «un tuffo nel lago gelato tira su il morale», in un contesto così delicato, suggerisce un approccio quasi spensierato e disinvolto agli eventi che svolgono attorno a lui.
Indagini e Sviluppi Giudiziari
Nonostante il suo desiderio di serenità, le autorità non hanno perso tempo nel proseguire le indagini sul caso di Resinovich. Martedì sera, la Squadra Mobile ha perquisito la residenza di Visintin, un’operazione che è durata sette ore e ha cercato di raccogliere elementi utili per la ricostruzione del tragico evento. Visintin ha affrontato la perquisizione in modo distaccato, affermando di essersi seduto sul divano senza prestare attenzione ai dettagli.
Mercoledì, Visintin è stato formalmente informato dell’atto d’indagine, essendo attualmente l’unico indagato e seguito dalla pm Ilaria Iozzi, che ha sostituito la precedente procuratrice Maddalena Chergia. Questo cambio di direzione ha portato a un rinnovato focus sulle prove e testimonianze emerse.
Un Punto di Svolta: La Consulenza Medico-Legale
Un importante sviluppo nelle indagini è stato fornito dai consulenti medico-legali che hanno esaminato il caso. La consulenza di Cristina Cattaneo, insieme alle analisi di esperti come Biagio Eugenio Leone e Stefano Tambuzzi, ha messo in discussione l’ipotesi del suicidio, orientando le indagini verso l’ipotesi di omicidio. Tale scoperta ha evidenziato l’urgenza di riesaminare ogni dettaglio legato alla morte di Liliana Resinovich, ampliando così la portata investigativa.
La consulenza medico-legale ha quindi segnato un crocevia cruciale nelle indagini, apportando elementi chiave per una comprensione più chiara degli eventi e per un eventuale perseguimento della verità.
Conclusione
Mentre la vita di Sebastiano Visintin continua nella sua routine quotidiana e cerca momenti di relax, le autorità rimangono concentrate su un’indagine che si fa sempre più complessa e intensa. La tensione tra le sue affermazioni di normalità e la gravità delle accuse rende questo caso una tragicommedia degna di attenzione, lasciando aperta la questione sulla verità riguardo alla morte di Liliana Resinovich.