Sebastiano Visintin e l’omicidio di Liliana Resinovich: tutte le prove che lo incastrerebbero
Il mistero attorno alla morte di Liliana Resinovich, la cui scomparsa ha sconvolto la comunità di Trieste, sembra avviarsi verso una soluzione. Sebastiano Visintin, marito di Liliana, è stato formalmente indagato per omicidio, mentre emergono nuovi elementi che potrebbero collegarlo direttamente al decesso della moglie.
Le Prove Sconcertanti
Il corpo di Liliana è stato ritrovato il 5 gennaio 2022, 22 giorni dopo la sua scomparsa, in un bosco vicino all’ex ospedale psichiatrico, avvolto in due sacchi neri. Uno degli elementi che ha catturato l’attenzione degli inquirenti è un cordino utilizzato per legare i sacchi, che ha sollevato interrogativi sull’eventuale coinvolgimento di Visintin. Nella sua abitazione sono stati sequestrati ben 700 utensili da taglio, tra cui coltelli e forbici, che potrebbero essere stati utilizzati per tagliare il cordino.
Fibre e Maglioni: Indizi Cruciali
Tra le evidenze chiave spicca un maglione giallo, sul quale è stato trovato un filamento compatibile con una fibra rinvenuta sulla maglia indossata da Liliana il giorno della sua scomparsa. Questa corrispondenza, certamente significativa, non fa altro che alimentare i sospetti che gravano su Visintin.
Le Impronte e il Ruolo dei Guanti
Le indagini forensi hanno rivelato una trama di tessuto che potrebbe rappresentare un’impronta di una mano guantata sul sacco che avvolgeva il cadavere. I guanti sequestrati nell’abitazione di Visintin saranno ora confrontati con questa impronta per cercare di stabilire una connessione più solida.
Un Laboratorio e Un Movente Sospetti
Sebastiano Visintin gestiva un laboratorio da arrotino nella propria casa, dove sono stati trovati numerosi utensili, molti dei quali potrebbero appartenere ai clienti. Tuttavia, il numero e la natura di tali strumenti destano sospetti. La perquisizione condotta dalla squadra mobile, su mandato della pm Ilaria Iozzi, ha messo in luce non solo gli utensili, ma anche maglie e altri indumenti, apportando un ulteriore strato di complessità all’inchiesta.
Il movente, ipotizzato dalla Procura, potrebbe derivare dal desiderio di Liliana di abbandonare la casa coniugale, minacciando così la stabilità economica di Visintin. Claudio Sterpin, l’uomo con cui Liliana stava cercando di ricostruirsi una vita, ha affermato: “Sebastiano sapeva tutto”.
Le Prospettive Future
L’avvocata Federica Obizzi, che rappresenta la nipote di Liliana, ha confermato che, dopo il deposito della consulenza medico-legale, non sono stati notificati atti irripetibili. Tuttavia, ora l’attenzione è rivolta alle analisi di laboratorio sui reperti raccolti durante la perquisizione. Sebbene il caso si presenti sempre più complesso, le nuove evidenze potrebbero fare la differenza in questa drammatica vicenda.
Le risposte definitive sono attese nei prossimi mesi, mentre il mistero che avvolge la morte di Liliana Resinovich continua a tenere col fiato sospeso l’opinione pubblica.