Schlein e Conte attaccano Meloni; ” Questo non lo faremo, Meloni chieda scusa agli Italiani”

In una giornata caratterizzata da forti tensioni e scontri verbali, il leader del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, e la segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein, hanno lanciato dure accuse contro il governo di Giorgia Meloni, ritenuto colpevole di prendere decisioni dannose per l’Italia e di mancare di una visione strategica per il futuro del Paese all’interno dell’Unione Europea. Al centro della polemica c’è il controverso piano di riarmo europeo “ReArm”, descritto da Conte come una “trappola per l’Italia”.

Durante il dibattito alla Camera, Schlein ha criticato Meloni per aver tradito i valori fondanti dell’integrazione europea, richiamando l’importanza del Manifesto di Ventotene, considerato il pilastro della costruzione dell’UE. La segretaria del PD ha accusato la premier di “oltraggiare la memoria europea” e di adottare una narrazione sempre più nazionalista, allontanandosi dai principi di unità e cooperazione tra gli Stati membri. La sua critica si è estesa anche alla politica estera del governo, in particolare riguardo alla guerra in Ucraina: “Chiediamo da tempo un supporto diplomatico per porre fine al conflitto, ma Meloni è rimasta silente di fronte alle pressioni di Trump e Musk, dimostrandosi complice della disgregazione dell’Unione Europea”.

La tensione è ulteriormente aumentata quando Schlein ha denunciato la spaccatura all’interno della maggioranza di governo. Secondo la segretaria dem, la Lega avrebbe di fatto “commissariato” Meloni, mettendo in discussione il suo mandato per il Consiglio europeo. “La realtà è che Giorgia Meloni è ideologicamente contraria alla difesa comune europea, ma non ha il coraggio di ammetterlo”, ha affermato.

Anche Giuseppe Conte ha preso parte al dibattito in modo incisivo, sottolineando l’incoerenza della premier sulla questione del Manifesto di Ventotene. “Se oggi Meloni dialoga con i leader europei, è grazie a figure come Spinelli, che la destra ha sempre riconosciuto”, ha dichiarato. L’ex presidente del Consiglio ha poi accusato Meloni di una “sistematicità assenza” dal Parlamento, esprimendo preoccupazione per la sua mancanza di coraggio nel condannare le violazioni dei diritti umani, come gli attacchi di Israele su Gaza.

Il piano di riarmo europeo “ReArm” è stato al centro delle critiche di Conte, che lo ha definito “pura follia”. Con un investimento previsto di 800 miliardi di euro per armamenti, l’ex premier ha avvertito che tale iniziativa non farà altro che aumentare le disuguaglianze in Europa, favorendo paesi come Germania e Francia, mentre l’Italia si troverebbe costretta a investire somme insostenibili. “Questo progetto non solo non rafforzerà l’Europa, ma rischierà di portarla verso la disgregazione. L’Italia non può permettersi di spendere miliardi in armamenti quando abbiamo emergenze sociali da affrontare”, ha aggiunto.

In segno di protesta contro il piano “ReArm”, Conte ha annunciato che il Movimento 5 Stelle scenderà in piazza il prossimo 5 aprile e che il partito voterà contro la risoluzione proposta dalla maggioranza. “Non ci presteremo a questa farsa e ci opporremo con forza a questa decisione vergognosa”, ha concluso.

L’opposizione si mostra quindi compatta nel contestare il piano di riarmo, ribadendo l’importanza di una politica estera più orientata alla diplomazia e al dialogo, piuttosto che all’incremento delle spese militari. Le divergenze tra governo e opposizione si fanno sempre più evidenti, e il dibattito su “ReArm” sembra destinato a diventare un terreno di scontro politico cruciale nei prossimi mesi.

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