Sanremo 2025, dopo l’esibizione di Simone Cristicchi interviene Selvaggia Lucarelli
Tra i 29 big in gara della 75esima edizione del Festival di Sanremo, a furor di popolo, è tornato Simone Cristicchi, con un brano davvero profondo, che se da un lato gli ha prodotto una standing ovation, dall’altro è stato super chiacchierato.
Come succede per ogni cantante, anche su di lui ne sono piovuti di commenti e tra questi, a dire la sua ci ha pensato Selvaggia Lucarelli. Noi tutti sappiamo che la giornalista è davvero una che le cose non le manda a dire.
Diretta, schietta, non si vergogna, di certo, nell’esprimere il suo pensiero e, questa volta, le sue parole riguardano proprio Cristicchi, uno dei protagonisti più attesi della kermesse canora più rappresentativa d’Italia.
Quando sarai piccola, questo il nome del brano con cui Simone si è esibito , ieri sera, sul palco dell’Ariston, è una canzone indubbiamente forte, di quelle che non lasciano impassibili nemmeno i più apatici, poichè è dedicata ad una madre che, diventa, piccola, a causa dell’Alzheimer, argomento, peraltro, molto sentito dagli italiani dal cuore sensibile ed empatico, sapendo perfettamente che cosa la patologia provoca nel soggetto colpito.
Non c’è Sanremo, senza il classico appuntamento con Dopo Festival. Alessandro Cattelan ha chiesto ad Alessandra Celentano e Selvaggia Lucarelli di esprimere un parere sul brano portato in scena da Simone Cristicchi.
Il titolo, Quando sarai piccola, di suo è molto profondo e, addentrandosi nel contenuto, esso è dedicato a una madre che a causa dell’Alzheimer, torna bambina. Selvaggia Lucarelli, pur riconoscendo che è un testo poetico, ci è andata giù pesante.
La giornalista ha dichiarato: “Chiaramente è una canzone bella, poetica, c’è la sensibilità di un cantautore come Cristicchi. Però, anch’io ho vissuto questa esperienza e trovo che in questa canzone ci sia un eccesso di romanticizzazione della patologia”.
Selvaggia ha aggiunto che l’Alzheimer è una patologia molto feroce, che toglie dignità, ritenendo che Simone abbia scelto di raccontare la parte più delicata, tralasciando quella più sofferta, legata alla fatica del gestire la patologia da parte dei caregivers, ossia dei familiari che circondano chi ne è colpito.
La Lucarelli ha chiosato: ” Non è solo la carezzina, io ti ricordo i ricordi che hai perso, ti preparo la cena, ma molto spesso anche rabbia. Non dico che sia una canzone furba, è chiaro che lui abbia deciso cosa raccontare di quella patologia, dico però che è una canzone che racconta un pezzo di verità e ne tralascia un altro. Avrei voluto un po’ meno retorica e un po’ più di verità. Io sono per la verità nuda e cruda”. Un parere, quello della giornalista, indubbiamente pesante, peraltro su un argomento che sta molto a cuore a tanti italiani, alle prese con un parente o una persona cara alle prese con una patologia difficile da gestire, che toglie i ricordi.