Sallusti: «Pd e M5S fanno la guerra al contante per favorire le banche». E spiega il trucco
A parole il governo Pd-M5S ha dichiarato la guerra al contante per combattere l’evasione. Nei fatti ha tutto un altro obiettivo. Lo sostiene Alessandro Sallusti, che parla apertamente di truffa. «Pensiamo ai milioni di scambi di denaro che avvengono ogni giorno», spiega. «Se fatti in contante il business resta tra compratore e venditore». Se per via telematica, invece, «scatta un gigantesco pizzo fatto dalla somma di tanti pizzini, una montagna di denaro che esce dal circuito dell’impresa e del commercio e alimenta quello della finanza in nome della lotta all’evasione».
Di conseguenza viene fuori la truffa per favorire le banche. «Va tutto bene, per carità», sostiene ancora Sallusti. «Ma almeno non prendeteci in giro e soprattutto lasciateci la libertà di scegliere se oltre alle tasse pubbliche ne vogliamo pagare anche di private».
Intanto, gli esperti continuano a discutere sull’effettiva validità della proposta. Stando ad alcune recenti stime della Banca Centrale Europea il progressivo sviluppo dei metodi di pagamento elettronico non è riuscito ad oscurare la diffusione del contante che, ad oggi, è ancora fortemente utilizzato in Paesi quali la Spagna, l’Austria ma soprattutto l’Italia. Qui la percentuale delle operazioni effettuate in cash sul totale degli scambi al dettaglio si è attestata al 70%.
Un dato, questo, che si è mal confrontato con il 55% rilevato in Eurozona. La domanda: basteranno le novità pensate e forse inserite in manovra di bilancio ad invertire questo trend e ad allontanare gli italiani dal loro metodo di pagamento preferito? Non è la prima volta che il Belpaese si trova a parlare di lotta al contantese ne parla. Fino ad oggi però le discussioni in merito non hanno mai portato da nessuna parte e l’idea di tassare il cash non è riuscita a vedere la luce.