Riscaldamenti 2024, quando è possibile accendere i termosifoni: date per città e zona e orari

Con l’arrivo del freddo, molte famiglie in Italia si preparano ad accendere i termosifoni, ma non tutti potranno farlo immediatamente. La stagione invernale 2024-2025 prevede infatti specifiche normative sull’accensione e spegnimento dei riscaldamenti, che variano in base alla zona climatica per contenere i consumi e ridurre l’impatto ambientale. L’Italia è divisa in sei zone climatiche, e ciascuna ha un calendario di attivazione e spegnimento.

L’accensione dei riscaldamenti è possibile a partire dal 15 ottobre nelle aree più fredde, mentre nelle zone più miti, come la fascia A, si dovrà aspettare fino al 1° dicembre. Anche le ore di utilizzo giornaliere sono regolamentate: nelle zone fredde come la fascia E i riscaldamenti possono rimanere accesi fino a 14 ore al giorno, mentre nelle aree più calde il limite scende a 6 ore. Lo spegnimento dei termosifoni per tutte le zone è invece fissato tra il 15 marzo e il 15 aprile.

Termosifoni, ecco quando si potranno accendere: zona per zona

La normativa nazionale stabilisce che la temperatura massima in casa non deve superare i 19°C (con una tolleranza di 2 gradi), mentre negli edifici industriali la soglia è fissata a 17°C. I comuni hanno comunque facoltà di adattare le regole in base alle condizioni locali, autorizzando accensioni straordinarie o modificando le temperature consentite in caso di eventi climatici particolari. Durante l’inverno passato, diverse amministrazioni hanno infatti permesso accensioni anticipate dei riscaldamenti a causa di un’ondata di freddo intensa.

Prima di riattivare i termosifoni, è essenziale eseguire la manutenzione dell’impianto: controlli alla caldaia, verifica della pressione e pulizia dei radiatori sono passaggi indispensabili per garantire un funzionamento efficiente. Chi trascurerà la manutenzione rischia sanzioni importanti, con multe che possono variare da 500 a 3.000 euro per mancato rispetto delle normative; i comuni hanno inoltre la possibilità di applicare ulteriori multe, fino a 800 euro per violazioni ripetute.

Per i condomini con riscaldamento centralizzato, la gestione degli orari di accensione può creare discordie tra chi desidera più calore e chi preferisce contenere le spese. Come spiega Giovanna Ferraresi di Immobiliare.it citato dal quotidiano Il Messaggero, “in merito a condomini con riscaldamento centralizzato la regola vuole che a scegliere sia l’amministratore che però si rifà alle leggi nazionali. Il riscaldamento deve essere acceso nella data stabilita a livello nazionale, in base alla zona climatica di appartenenza”.

Tuttavia, in assenza di specifiche direttive, gli orari di accensione e spegnimento possono essere decisi tramite un’assemblea di condominio, che permette agli inquilini di trovare un accordo comune. Le fasce orarie di accensione previste a livello nazionale vanno dalle 5 del mattino alle 23. All’interno di questi orari, ogni condominio può scegliere la durata dell’accensione in base alle proprie esigenze. Per i condomini con impianti centralizzati, è possibile variare le ore di riscaldamento all’interno della fascia oraria nazionale, purché venga convocata un’assemblea per la votazione. Per chi invece ha un riscaldamento autonomo, la libertà è maggiore: ciascun inquilino può accendere e spegnere i termosifoni secondo le proprie necessità, ma è comunque tenuto a rispettare il limite di 19 gradi di temperatura in casa. La stagione fredda è ormai alle porte, e conoscere e rispettare le normative può fare la differenza per contenere i consumi e garantire una gestione ottimale dell’energia.