RICETTA ELETTRONICA, LA GENTE CORRE AI RIPARI: LE SCADENZE
Anche il mondo della sanità ha bisogno di rinnovarsi con strumenti volti a semplificare, istituiti di tanto in tanto. La ricetta elettronica, adottata in Italia nel 2016, rappresenta, come ormai abbondantemente detto, il nuovo strumento con cui il medico prescrive le medicine e le visite specialistiche online senza più avvalersi del modulo rosso. Ci si è spesso chiesti quali siano i vantaggi della stesa, detta anche ricetta elettronica dematerializzata, dotata di codice nazionale univoco.
Con essa è possibile prescrivere l’erogazione di massimo 2 confezioni peer farmaco, eccetto i pazienti con patologia cronica che possono ottenere fino a sei confezioni per ricetta.
Sin dalla sua introduzione, si è avuto un ampio dibattito sull’utilità della stessa, in quanto per i più tecnologici è sembrata molto più semplice mentre gli anziani hanno lamentato, spesse volte, di voler ritornare al classico modulo rosso, quello che per anni e anni abbiamo visto circolare in lungo e in largo negli studi medici.
Sta di fatto che alla legge non si può sfuggire e, di tanto in tanto, è opportuno mantenersi aggiornati in modo da non perdere le novità che non vanno assolutamente ignorate, in quanto è rischioso farlo.
Proprio in merito alla ricetta elettronica, la gente sta correndo ai ripari ma per quale motivo? Vediamolo insieme.
Nella regione Lombardia , i cittadini stanno correndo sul sito web del fascicolo sanitario elettronico, per confermare la possibilità di ricevere via sms o email la ricetta elettronica. La Regione aveva già abbondantemente rassicurato i suoi cittadini sul fatto che non ci sarebbe stata interruzione del servizio dall’1 maggio ,ma molti di essi, che non lo avevano ancora fatto, di corsa, hanno dovuto effettuare la procedura per la scelta della modalità di invio digitale del numero delle ricette (Nre), senza bisogno del promemoria cartaceo.
Questo ha mandato in tilt il traffico sul portale e di conseguenza sono rallentate tutte le operazioni sul sito web. Ma dove sta l’errore di fondo? Dalla Regione hanno chiarito che quella riportata è una scadenza indicativa , per cui esiste un margine temporale entro cui completare l’operazione.
La possibilità di ricevere il codice della ricetta elettronica sul cellulare o via email è stata introdotta ai tempi dell’emergenza Covid, per poi diventare definitiva. In Lombardia, nell’ambito del rinnovo del servizio di notifiche del fascicolo sanitario, l’operazione è necessaria per raccogliere una sorta di consenso, trattandosi di dati personali, alle modalità del servizio che si desidera attivare.
Guido Bertolaso, assessore al Welfare della Regione Lombardia, ha precisato: : “Avevamo indicato questa data di fine aprile” entro cui esprimere la conferma e la scelta della modalità del servizio, “che non era una data obbligatoria: era semplicemente uno stimolo” a completare la procedura, “perché addirittura già il 50% di chi aveva la possibilità di farlo ha aderito”. Ma “non c’è un’interruzione, non c’è una data finale oltre la quale poi si chiude questo procedimento”.
Bertolaso ha ribadito che non c’è fretta. I medici di famiglia di Milano, invece, dicono ad Adnkronos di non aver ricevuto ancora comunicazioni sulla ricetta elettronica e che tutto nei loro studi procede regolarmente, senza lamentele da parte dei cittadini. Seguiranno ulteriori aggiornamenti che saremo pronti a fornirvi.