Quelle “grandi ville” di Roma diventate un “regno” di tossici
Portare i bambini al parco, tra sporcizia, incuria e degrado, sta diventando sempre più problematico per i romani, abituati a frequentare le maestose ville di Roma.
Ne sanno qualcosa i residenti del II municipio che qualche settimana fa hanno trovato sotto le altalene del parco don Baldoni, a ridosso di Villa Chigi, tra viale Somalia e viale Libia diverse siringhe sporche di sangue.
Parco don Baldoni tra tossici e vandali
Un fenomeno che ormai colpisce le principali aree verdi del centro di Roma, da Villa Borghese a Villa Ada ai Parioli, al parco dei Galli di San Lorenzo, fino al parco del Colle Oppio, che si affaccia sul Colosseo. “D’inverno con il buio e il maltempo le aree giochi dei giardini sono meno frequentate e, probabilmente per questo motivo, vengono usate dai tossici per farsi”, ipotizza Holljwer Paolo, consigliere di Fratelli d’Italia nel II Municipio. “Il buonismo dilagante e il troppo lassismo – denuncia – fanno sì che situazioni del genere si verifichino anche nei quartieri ‘bene’ come questo e nel centro della città”. A farne le spese, come sempre, sono i cittadini. La conferma arriva da una residente che definisce il parco “impraticabile e insicuro”. “La sera si ha paura, non si può passare. Hanno fatto bene a chiuderlo”, dice con aria sconsolata. Dopo il ritrovamento delle siringhe, infatti, è intervenuta l’Ama e vigili che hanno messo i sigilli alle cancellate. Il problema, però, è che il parco è rimasto accessibile dal lato di Villa Chigi, per garantire l’accesso ai parcheggi sotterranei. “Il risultato è che il degrado è aumentato – attacca Paolo – perché l’ingresso è stato interdetto alle famiglie ma non a tossici e senza fissa dimora che continuano ad usare questo posto per farsi o ubriacarsi”.
La polemica scorre sui social
A protestare sono anche i residenti. Molti lo fanno attraverso i social. “Ho visto e ringrazio l’Arma dei Carabinieri fare diverse incursioni per allontanare i balordi, la maggior parte rom, che giornalmente invadono indisturbati il nostro quartiere”, scrive uno di loro su un gruppo Facebook. Sempre via web arriva la replica dell’assessore all’ambiente del II Municipio, Rino Fabiano, dopo che sul caso il consigliere di FdI Rachele Mussolini ha presentato un’interrogazione in Campidoglio. “Questo parco va chiuso, perché ogni volta che lo puliamo, orde di senza fissa dimora e di imbecilli alcolizzati, non fanno durare l’intervento neanche dodici ore”, scrive Fabiano, che promette che da gennaio partirà un progetto di riqualificazione del parco. Tra gli obiettivi c’è anche quello di mettere in sicurezza tutti gli accessi con nuove inferriate.
Il degrado nelle altre ville del centro storico
La mancanza di sorveglianza è uno dei problemi principali anche secondo Emanuele Iannuzzi, del Comitato Villa Massimo, un parco riaperto a maggio 2019 dopo una chiusura durata sei anni e mezzo. “L’area giochi da maggio fino a qualche giorno fa aveva solo un’altalena e non sono stati ripiantati gli alberi”, ci spiega Iannuzzi che vede nel chiosco, ancora abbandonato e alla mercé di tutti un potenziale bivacco per sbandati. L’assenza di controllo non ha colpito soltanto Villa Massimo. Anche a Villa Torlonia e Villa Paganini le associazioni di volontariato cui era stata affidata l’apertura e la chiusura dei cancelli hanno avuto dei problemi con il Campidoglio e non hanno sempre garantito il servizio, favorendo l’ingresso di persone poco raccomandabili.
E i tentacoli del degrado sono arrivati fino al cuore della Capitale. Nel parco del Colle Oppio, che porta ogni giorno migliaia di turisti verso il Colosseo, ieri alcuni residenti hanno trovato una siringa tra le aiuole. Le segnalazioni sono sempre più frequenti e l’ansia assale genitori e famiglie. Tanto che c’è chi parla di una vera e propria emergenza, complice il nuovo picco che si è registrato in questi anni per quanto riguarda il consumo di eroina