Quanto guadagna un europarlamentare, davvero: i futuri stipendi di Vannacci e Ilaria Salis
Dopo le elezioni europee dell’8 e 9 giugno 2024, molti si chiedono quale sia lo stipendio dei nuovi eletti al Parlamento Europeo. La risposta a questa domanda non è semplice, poiché oltre al salario di base, i parlamentari europei possono accumulare entrate significative attraverso incarichi secondari. Uno studio recente di Transparency International EU getta luce su questi aspetti, rivelando dettagli interessanti sui guadagni e sui potenziali conflitti di interesse dei nostri rappresentanti a Bruxelles.
Gli eurodeputati percepiscono uno stipendio di circa 120.000 euro all’anno per il loro lavoro a tempo pieno come rappresentanti eletti. Questa cifra rappresenta lo stipendio di base, che non include le indennità per spese di viaggio, di soggiorno e altre spese connesse all’esercizio delle loro funzioni parlamentari. Le indennità possono aumentare notevolmente il totale delle entrate annuali.
Un aspetto interessante emerso dallo studio di Transparency International EU riguarda il fatto che molti eurodeputati svolgono attività collaterali, che possono essere retribuite o meno. Queste attività aggiuntive sollevano questioni importanti riguardo ai possibili conflitti di interesse.
Secondo i dati, il 70% dei deputati del Parlamento Europeo è coinvolto in qualche forma di attività secondaria. Questi incarichi possono variare da consulenze a posizioni in consigli di amministrazione di aziende, e possono creare una commistione tra interessi personali e pubblici. In media, ogni deputato svolge due attività collaterali.
Particolarmente rilevante è il fatto che i parlamentari appartenenti a gruppi politici di centro, destra e estrema destra (come RE, PPE, ECR e ID) tendono ad avere più incarichi retribuiti rispetto ai loro colleghi di sinistra. Questo è dovuto in parte al loro maggior coinvolgimento in settori lucrativi, come quello finanziario o tecnologico.
La somma totale dei guadagni esterni dei deputati europei è impressionante. Lo studio rivela che complessivamente i membri del Parlamento Europeo guadagnano circa 8,7 milioni di euro all’anno attraverso attività non parlamentari. Un caso notevole è quello dell’eurodeputato lituano Viktor Uspaskich, il cui reddito annuale secondario ammonta a circa tre milioni di euro, contribuendo in modo significativo alla media dei guadagni accessori dei membri non allineati (NA).
Esiste il conflitto d’interesse
Gli eurodeputati non sono immuni da potenziali conflitti di interesse. Alcuni esempi riportati da Transparency International includono:
- Markus Ferber, che ha offerto servizi di consulenza finanziaria alle banche mentre lavorava all’aggiornamento della direttiva sui mercati finanziari.
- Axel Voss, che ha scritto un parere sulla legge sull’intelligenza artificiale dell’UE mentre faceva parte del comitato consultivo sulla protezione dei dati di Deutsche Telekom.