Putin, confini russi non più al sicuro: la Cina può attaccare la Russia e rinunciare a Taiwan?
Mosca è ormai sempre più indebolita dalla guerra ed, infatti, i confini russi non sono più al sicuro: Putin è consapevole di rischiare un attacco, niente popo di meno che dalla Cina.
Confini russi indeboliti: la Russia rischia attacco dalla Cina
Stando a ciò che si legge su Forbes, i nazionalisti di Pechino sono sempre più diretti all’espansione, accompagnati anche dal crescente disprezzo per la debolezza russa. Ciò significa che le basi del conflitto sono molto profonde. Tra l’altro, il fronte scoperto rimane a nord, lungo la frontiera cinese, proprio mentre le forze militari russe si stanno rafforzando in Ucraina.
Perché la Cina potrebbe attaccare la Russia?
Ma perchè la Cina potrebbe attaccare la Russia? In effetti, la Cina e la Russia hanno combattuto per secoli per il loro confine condiviso.
Un chiarimento è arrivato solo nel 2008, ciò non toglie che la Cina potrebbe facilmente ribaltare gli accordi attuali, chiedendo che la Russia restituisca Vladivostok e circa 23.000 miglia quadrate di ex territorio cinese che la Russia detiene dal 1860.
Vladivostok, per chi non lo sapesse, è la porta militare e commerciale della Russia verso il Pacifico, è ancora descritta in Cina dall’antico nome cinese della città, Haishenwai. Il risentimento cinese per gli accordi secolari che hanno stabilito la frontiera settentrionale della Cina è ancora molto forte.
Infatti, ottenere un punto d’appoggio a nord del circolo polare artico permetterebbe alla Cina di rivendicare formalmente lo status di potenza artica. Non a caso i paesi del nord stanno ultimamente spingendo per la corsa al Polo Nord ed ai ricchi giacimenti di gas.
Nel frattempo, le milizie della Russia sono ormai indebolite, tanto che l’esercito di Putin si è ridotto a chiedere rifornimenti dall’Iran. Sono tutti motivi che potrebbero stimolare ulteriormente la Cina all’attacco.
Taiwan e le sue difficoltà
Inoltre, non dimentichiamoci di Taiwan che è un obiettivo ovvio per l’espansione territoriale cinese: autogovernata dal 1949, la Cina tratta Taiwan come una provincia ribelle, mentre l’isola si considera un paese indipendente. Il presidente Xi era convinto che la riunificazione avvenisse entro il 2049, anno posto come obiettivo per stimolare una massiccia riforma militare. Alcuni studiosi ritengono che la Cina abbia deciso di accellerare e modificare l’obiettivo posto al fine di raggiungere quanto pirma la riunificazione.