Prodi vuole l’esercito europeo, la risposta di Marco Rizzo: “Fatelo giocare a soldatini in una Rsa”

La proposta di Romano Prodi di creare un esercito europeo ha suscitato dibattiti accesi, evidenziando le tensioni esistenti riguardo alla difesa e alla sicurezza nell’Unione Europea. Prodi ha argomentato che la creazione di una forza militare comune sarebbe fondamentale per garantire l’autonomia strategica dell’Europa e ridurre la dipendenza dagli Stati Uniti, soprattutto in un contesto geopolitico instabile come quello attuale, evidenziato dalla guerra in Ucraina.

Le sue affermazioni hanno sollevato reazioni contrastanti, in particolare sui social media, dove molti critici, tra cui Marco Rizzo, hanno espresso il loro disaccordo. Rizzo, leader di Democrazia Sovrana e Popolare, ha utilizzato toni particolarmente forti per mettere in discussione l’idea di un esercito europeo, suggerendo che potrebbe portare a un aumento delle tensioni e a un coinvolgimento dell’Europa in conflitti internazionali.

Prodi, d’altra parte, ha sottolineato che un esercito europeo non solo sarebbe un passo necessario per la difesa collettiva, ma rappresenterebbe anche un’affermazione di sovranità e unità tra gli Stati membri. La sua visione implica un cambiamento significativo nella politica di difesa europea, che finora è stata caratterizzata da un approccio più frammentato e dipendente dalle alleanze storiche, come quella con la NATO.

Prodi ha poi richiamato l’esempio della nascita dell’euro, sottolineando come inizialmente fosse stato adottato da 12 paesi, per poi allargarsi a 19. “L’unanimità è antidemocratica, perché non lascia spazio alle diverse opinioni. Deve decidere la maggioranza. Dobbiamo puntare sulle maggioranze qualificate“.

Ma a stroncare il sogno prodiano di un esercito europeo ci pensa appunto Marco Rizzo. “Fatelo giocare a soldatini in una Rsa”, sentenzia il “comunista”, volendo indicare con il suo sarcasmo il fatto che il Professore sia ormai aventi con gli anni e non ragioni più in maniera troppo lucida.