Polemica ai funerali di Totò Schillaci sulla decisione pubblica: “Non è giusto”
Polemica durante i funerali di Totò Schillaci. La città di Palermo ha dato l’ultimo saluto all’eroe dei Mondiali del 1990, scomparso il 18 settembre 2024 all’età di 59 anni dopo una lunga battaglia contro un tumore al colon. I funerali si sono svolti il 20 settembre nella cattedrale di Palermo, un luogo simbolico che ha accolto migliaia di persone desiderose di rendere omaggio a uno dei calciatori più amati della storia italiana. Le esequie, iniziate alle 11:30, hanno visto la partecipazione di circa mille persone, tra cui familiari, amici, ex compagni di squadra e tifosi.
La cattedrale era gremita, con oltre 800 posti a sedere occupati e circa 200 persone in piedi nei transetti. Molti altri si sono radunati all’esterno per partecipare simbolicamente all’evento, dimostrando quanto Totò Schillaci fosse amato non solo come calciatore, ma anche come uomo. Il sindaco di Palermo, Roberto Lagalla, e il presidente del Palermo FC, Dario Mirri, erano presenti per rendere omaggio al campione. Tuttavia non poche sono state le critiche rivolte al primo cittadino.
Niente lutto cittadino: polemica durante i funerali di Totò Schillaci
Tra i volti noti anche Beppe Bergomi, compagno di squadra ai Mondiali del ’90, che ha ricordato l’impatto che Schillaci ha avuto sulla Nazionale e sul calcio italiano. Durante l’omelia, monsignor Filippo Sarullo ha descritto Schillaci come “un eroe del pallone, della vita e dal riscatto”. Le sue parole hanno toccato il cuore dei presenti, sottolineando non solo il talento calcistico di Totò ma anche la sua capacità di ispirare e rappresentare un simbolo di speranza per molti.
“La sua luce ha brillato nei valori della lealtà e dell’umiltà”, ha affermato Sarullo. La bara di Schillaci è stata adornata con le maglie delle sue squadre del cuore: il Palermo, il Messina e la Nazionale italiana. Tifosi della Curva Nord del Palermo hanno esposto uno striscione che recitava: “Ciao Totò, figlio di Palermo“, mentre cori da stadio risuonavano in segno di rispetto e affetto. Prima della cerimonia funebre, la salma di Totò ha attraversato le strade del quartiere Cep, dove è cresciuto.
Questo gesto ha permesso a molti cittadini di unirsi al tributo finale per un uomo che ha rappresentato non solo un grande calciatore ma anche un simbolo di riscatto sociale per la sua città. Ma durante la mattina in molti sono stati a storcere il naso per una scelta comunale che agli stessi risulta inspiegabile. Il comune infatti non ha indetto il lutto cittadino cosa scelta senza indugi a Messina, dove Totò è diventato grande. Peccato.