Pignoramenti facili, Conte nega l’evidenza. Il governo vessa i cittadini a sua insaputa…
Io non c’ero e , se c’ero, dormivo. È un Giuseppe Conte tutto da ridere quello che nega l’evidenza sui pignoramenti facilitati ai Comuni per la riscossione delle tasse locali. «I cittadini non si devono preoccupare, non mi risulta», dice senza vergogna il presidente del Consiglio. Più spudorata la dichirazione della viceministro dell’Economia Laura Castelli. «È una fake news organizzata perchè il tema dei pignoramenti non c’entra nulla con la norma che non tocca il codice di procedura civile che è in atto a tutt’oggi».
Roba da non crederci. Entrambi negano che l‘articolo 96 della legge di bilancio consente ai Comuni di andare più veloci nei pignormenti. Senza attendere i tempi di iscrizione a ruolo del debito o di predisposizione dell’ingiunzione. Da gennaio ai sindaci servirà un solo atto anziché due all’esecuzione forzata ai danni dei cittadini. Parliamo dell’atto unico di accertamento che contiene in sé tutti gli elementi di titolo idoneo anche al pignoramento del conto corrente o del quinto dello stipendio.
Le sinistre confermano la loro vocazione a spremere i cittadini. Come nella classica tradizione comunista. Non per niente Salvini evoca l’Urss. «Se entrano nel tuo conto corrente per pignorare, secondo me siamo all’ Unione sovietica fiscale. Lo stato di polizia fiscale». I pignoramenti facili per i Comuni sono l’ultima trovata del partito delle tasse.
Incalza il governo anche Anna Maria Bernini, presidente dei senatori di FI. «La sinistra considera da sempre ogni contribuente un potenziale evasore. E da sempre mette le mani nelle tasche e nei portafogli degli italiani. Figuriamoci quando al governo di sinistre ce ne sono quattro. E infatti con la manovra di quest’anno compie, si fa per dire, un ulteriore salto di qualità. Trasformando i Comuni in altrettante Agenzie delle Entrate»
«È scritto a chiare lettere -aggiunge- nell’articolo 96, ed è stupefacente che il presidente del consiglio sostenga di non saperne nulla. La beffa atroce, poi, è che lo Stato deve ancora pagare ai Comuni miliardi di Imu arretrata sugli immobili di sua proprietà. La moltiplicazione delle Agenzie delle Entrate è dunque l’ultimo capolavoro alla rovescia di questo governo tassa, manette e pignoramenti, che a questo punto è da considerare come un vero e proprio pericolo pubblico».
Siamo davvero alla Commedia dell’Arte. Con tutto il rispetto per Arlecchino, Pulcinella e Balanzone.