PENSIONI, LA BRUTTA NOTIZIA PER CHI HA QUESTA ETÀ: PURTROPPO NON SI..
Tutti noi lavoriamo sicuramente per avere una vita più dignitosa. Come si sa per ogni lavoro, regolare, quindi con un contratto, si ha diritto ai contributi che vengono versati sia dai datori di lavoro (sostituti d’imposta) che dai lavoratori.
In generale la maggior parte dei contributi sono pagati dalle aziende mentre la restante parte è versata dal lavoratore. Questi contributi servono poi per andare in pensione questo in quanto ad una determinata età si deve smettere di lavorare.
Ci sono come si sa delle soglie molto precise per cui un lavoratore può chiedere di andare in pensione. La pensione è un diritto di tutti e infatti i lavoratori non vedono l’ora che arrivi l’agognato momento di salutare il posto di lavoro e magari stare un pò assieme alla propria famiglia.
La pensione è un vero e proprio traguardo che si festeggia anche a dovere con i propri famigliari quando arriva. Molti lavoratori vanno in pensione anche giovanissimi questo in quanto i lavori effettuati da costoro rientrano tra le cosiddette prestazioni “logoranti” in quanto possono causare problemi di salute.
Ci sono lavori più leggeri invece per i quali non si rischia la salute e ovviamente se si eseguono tali lavori in pensione si va più tardi. Ci sono poi quelle pensioni che arrivano in quanto si è stati a contatto con materiali pericolosi.
Secondo quanto si apprende dalla stampa nazionale sul sito dell’Inps è presente una sezione “Pensami” dove in pratica si può simulare la propria posizione contributiva e sapere a quale età si potrà andare in pensione.
Bene, proprio su questo fronte non ci sono buone notizie, in quanto chi ha cominciato ora a lavorare e ha 30 anni costui andrà in pensione a circa 66 anni e 8 mesi, in pratica quasi a 70 anni. Per raggiungere inoltre una pensione dignitosa il lavoratore a questo punto potrebbe lavorare anche oltre ai 70 anni.
Il simulatore Inps “Pensami” è stato aggiornato con le nuove regole della legge di Bilancio, e proprio dopo gli aggiornamenti si è visto come la normativa non agevoli per niente le giovani generazioni e cho ha cominciato a lavorare da poco.
Non solo. Chi oggi ha 30 anni e ha cominciato da poco un lavoro, oltre ad aspettare i 66 anni e gli 8 mesi dovrà anche aver versato già 20 anni di contributi per poter andare in pensione e maturato un assegno sociale oltre una certa soglia, mentre se il lavoratore non è riuscito a versare i 20 anni di contributi la sua pensione scatterà dai 74 anni.
Secondo il simulatore un uomo nato all’inizio del 1994 che ha cominciato a lavorare all’inizio del 2022 e abbia almeno 20 anni di contributi andrà in pensione di vecchiaia a dicembre del 2063 con 69 anni e 10 mesi.
Insomma una batosta per le giovani generazioni per le quali una degna pensione, a causa anche dei contratti sempre più precari, sembra davvero ad oggi un miraggio.