Pensioni da incubo, l’idea folle del Pd di triplicare l’Imu si abbatte sugli assegni. Monta la rabbia
Pensioni, l’incubo di una tripla Imu potrebbe assottigliare gli assegni maturati dopo anni di lavoro. L’esecutivo giallorosso non ha ancora le idee chiare e non ha ancora stabilito un vero e proprio sblocco delle rivalutazioni sugli assegni. I pensionati sono tra color che son sospesi: il potere di acquisto di chi percepisce un assegno previdenziale è tutto da delineare, da pensare. Ci sono i pensionati che attendono il dopo Quota 100: ossia le decisioni che a fine 2021 decideranno della formula da adottare, dopo l’azzeramento delle regole volute dal governo gialloverde. Si attende la conferma di altre “finestre” possibili per avviarsi a un pensionamento anticipato. Su una cosa il governo non è incerto, su come salassare i soliti noti. Un vero e proprio incubo aleggia infatti su tutti quei pensionati che devono fare i conti con le tasse da pagare sugli immobili e le mancate entrate degli affitti, a causa del blocco sfratti voluto dall’esecutivo.
Imu triplicata e assegni più bassi : idea Pd
E’ una altra categoria di pensionati che teme la mannaia di una tassa Imu triplicata. Un provvedimento che piace tanto al Pd e che si evince tra le pieghe di un disegno di legge per il decoro urbano. Togliere ai pensionati che hanno un immobile ad uso commerciale sfitto per fare cassa: si è scatenata la rabbia di tante persone. Sul Giornale leggiamo le loro storie, le loro lettere inviate alla redazione che delineano bene in che mani rapaci siamo finiti. “Sento dire che si vorrebbe risolvere il problema del decoro urbano aumentando l’Imu sui locali sfitti, in modo da costringere i proprietari a cedere i locali a prezzi irrisori che non coprirebbero nemmeno le spese”, scrive un pensionato. Già tartassato dal balzello sui rifiuti, che i comuni stanno pretendendo dal proprietario dei locali sfitti. Una vera e propri iniquità: se i locali sono vuoti non hanno prodotto rifiuto alcuno.
Una mannaia sul potere d’acquisto degli assegni
Un meccanismo punitivo. Questo governo e il regime fiscale che sta adottando vieta di fatto a chi percepisce un assegno di pensione di mantenere una piccola rendita con cui integrare il suo piccolo tesoretto che lo aiuti a vivere dignitosamente. Cioè, possedere un locale è vietato: non fa che erodere “la mia pensione, diventa ogni giorno che passa sempre più un onere che riduce la mia pensione, un vero e proprio incubo”, racconta al Giornale. Vendere per far cessare l’incubo significherebbe svendere a prezzi irrisori. Perché tanto accanimento?
Pd, pazza idea in piena crisi Covid
Si sfoga anche un ex ristoratore in pensione: “Il mio ristorante? Adesso che sono in pensione ho cercato di venderlo o di affittarlo. Ma a causa della crisi non ci sono riuscito. Adesso sento che questi campioni vogliono finire di affossarci”. Ci sono tipologie molto diverse di persone che con tali oneri fiscali peggiorerebbero la loro situazione: Una donna, pensionata ha raccontato di avere avuto in eredità due immobili sui quali già paga tasse pesantissime: “Io pago Imu, amministrazione, lavori ecc…quelle che dovevano essere delle entrate che avrebbero arrotondato lo stipendio o oramai la pensione sono solo diventati dei costi fissi che erodono il mio assegno previdenziale”.
Pensioni, avviato l’iter parlamentare
Dietro questo provvedimento che vorrebbe triplicare l’Imu sui locali sfitti in piena crisi Covid ci sono i dem. Che si sappia che dietro questa iniquità targata Pd ci sono persone che con fatica si sono costruite un futuro per la vecchiaia; che consenta loro un minimo di capacità di spesa. Un’idea folle e vergognosa. L’iter parlamentare del disegno di legge sulla rigenerazione urbana è stato appena avviato, è partito il 30 settembre 2020. E’ ancora tutto da vedere e da discutere . Resta il dubbio di come una idea così punitiva in tempi di Covid e di crisi economica come quelli che stiamo vivendo, possa riuscire a centrare il bersaglio. Svuotando le tasche, al solito, ai pensionati.