“Pensavo fosse colpa dello stress”. Afte in bocca per 2 anni, poi la scoperta choc
Lei si chiama Charlotte Webster-Salter e, sin dal 2018, quando lavorava come assistente di lavoro, ha cominciato a lottare con le afte sulla lingua molto dolore che non le lasciavano tregua, addebitandole allo stress, alle tantissime ore trascorse in volo, all’insegna della frenesia, dei continui atterraggi e decolli. Dato che non riusciva a venirne a capo, ha deciso di rivolgersi ad uno specialista.
Il dentista, senza andare a fondo al problema, l’aveva liquidata dicendole che la colpa di quegli sfoghi risiedeva nell’arrivo dei denti del giudizio. Ma, nonostante la diagnosi che l’ha in parte rassicurata, sino al 2020 le afte ( o meglio, quelle che le erano state diagnosticate tali) continuavano a presentarsi sempre negli stessi punti. Charlotte era convinta che si trattasse solo di stress o esaurimento. Come lei stessa ha raccontato al The Independent, ha iniziato a tenere sotto controllo l’alimentazione, evitando l’alcol e il cibo piccante ma senza ottenere il benché minimo miglioramento. Era stata vittima di una diagnosi errata perché quella vera è arrivata, come un fulmine a ciel sereno, nel 2021.
Dato che il suo stato di salute continuava a peggiorare, una persona fidata l’ha indirizzata da uno specialista al St. Richards Hospital di Chichester, nel sud dell’Inghilterra. E’ stato lui a salvarle la vita, dicendole che aveva un tumore alla bocca. Una notizia devastante, soprattutto perché lei non era una paziente a rischio, non trattandosi di un soggetto fumatore incallito ed essendo in perfetta salute.
Purtroppo è stato inevitabile sottoporla ad un delicato intervento, durato 9 ore, di rimozione di una parte dei muscoli della coscia che sono serviti a sostituire parte della lingua tagliata perché colpita dal cancro. L’intervento è andato a buon fine ma la povera Charlotte è stata sottoposta a ad un’altra operazione per via di un problema al flusso sanguigno.
La convalescenza è stata dolorosa e molto lunga ed ha dovuto imparare nuovamente a parlare e a mangiare. Un calvario conclusosi con un lieto fine, dato che si è lasciata definitivamente alle spalle il mostro dopo una serie di diagnosi errate che le hanno fatto perdere del tempo prezioso e che rischiavano di condurla alla tomba.