Parla il papà della neonata sbranata dal pitbull ad Acerra: “Respirava, era in..
Indubbiamente il caso della piccola bambina di 9 mesi colpita dal pitbull in casa ad Acerra farà discutere per molto tempo. Si tratta di uno dei casi di cronaca più gravi avvenuti in questo periodo nel nostro Paese.
Il fatto ha di nuovo diviso la pubblica opinione sulla necessità di tenere in casa tali animali anche quando si hanno bambini. Eppure da quanto emerge dai comunicati dell’ASL pare che la famiglia tenesse in casa due cani, un pitbull di 8 anni e 25 kg di peso di nome Tyson e un piccolo meticcio di nome Laika.
Tutti e due sarebbero stati ben tenuti e neanche con gli operatori hanno mostrato segni particolari. Insomma una vicenda tutta da chiarire, mentre in queste ore hanno parlato i nonni della bambina i quali ravvisano che avevano detto molte volte al genero, il padre della bimba appunto, Vincenzo Loffredo, di mandare via quel cane.
Il cane non avrebbe mai mostrato comportamenti particolari in famiglia, neanche con la bimba. Quando sono avvenuti i fatti, era la sera tra sabato e domenica 16 febbraio, la madre della bambina si trovava a lavoro in pizzeria. L’uomo quindi doveva badare la bambina.
Un caso davvero molto particolare che deve essere ancora ben indagato dagli investigatori che vogliono capire tante circostanza. Ma l’uomo adesso ha deciso di rompere il silenzio.
Vincenzo Loffredo, il papà della bambina di 9 mesi colpita dal cane in casa e che ha perso in seguito all’aggressione la vita si dice sconcertato da quanto accaduto. Non ha voglia di parlare direttamente con i giornalisti ma lo ha fatto tramite il suo avvocato.
“Mi sono svegliato di soprassalto prima di mezzanotte, non ho trovato più Giulia che dormiva alla mia sinistra sul letto. Ho pensato che fosse rientrata la mia compagna e che l’avesse presa lei. Ho aperto la porta e l’ho chiamata, ma non mi ha risposto” – così ha detto l’uomo tramite il suo legale.
“Ho fatto il giro del letto e a terra c’era Giulia in una pozza di sangue. Nella stanza ho visto Tyson ma era lontano dal corpo” – ha affermato ancora Loffredo che tramite il suo legale ravvisa come fosse lui appunto ad accudire la bimba quella sera. L’uomo è stato trovato positivo al consumo di stupefacenti.
“Giulia era sul pavimento. L’ho presa in braccio, aveva dei morsi sul volto, c’era sangue, ma respirava ancora. Ho infilato le pantofole e sono corso alla clinica Villa dei Fiori. È vicino casa. Mentre avevo Giulia stretta in petto telefonavo al 118 perché temevo che il pronto soccorso per i bambini fosse chiuso a quell’ora” – ha spiegato Vincenzo Loffredo così come riferito dal suo avvocato.
L’uomo dovrà rispondere di reato colposo e omessa custodia degli animali. Vedremo che anche che tipo di decisione si prenderà per quanto riguarda la vita del pitbull, che come affermato dai nonni della bambina adesso Vincenzo non vuole vedere più.