Secondo la versione ufficiale, Papa Francesco è deceduto lo scorso 21 aprile 2025 nella Domus Santa Marta, a causa di un ictus cerebrale. Tuttavia, alcune voci, riportate dal sito Dagospia, sollevano dubbi sull’effettiva ora del decesso, ipotizzando che il trapasso sia avvenuto già nella serata di domenica 20 aprile, giorno di Pasqua.
Alcuni avanzano l’ipotesi che il Vaticano abbia voluto evitare che la scomparsa del papa coincidesse con la Pasqua, giorno di gioia per i cattolici, posticipando ufficialmente l’annuncio. Nella versione ufficiale, il pontefice si sarebbe svegliato alle 6:00 di lunedì in condizioni discrete, per poi essere colto dall’ictus un’ora dopo.
A sostegno di questa tesi, viene citato un dettaglio della salma che non è passato affatto inosservato. Se confermato, questo dettaglio suggerirebbe che Bergoglio sia spirato ben prima delle 7:35 di lunedì. Di cosa si tratta?
Una macchia scura sul volto del pontefice, visibile nelle immagini della salma esposta in San Pietro. Secondo fonti mediche consultate da Dagospia, la macchia potrebbe essere un’ipostasi, un fenomeno post-mortem causato dal ristagno di sangue nei tessuti, che di solito si forma nelle prime ore dopo il decesso.
Tuttavia, già durante la benedizione pasquale del giorno precedente, Francesco aveva mostrato evidenti segni di affaticamento. La sua ultima apparizione pubblica, dunque, risalirebbe alla mattina di domenica, prima di un presunto peggioramento nelle ore successive. Per permettere l’esposizione pubblica, la salma è stata sottoposta a tanatoprassi, un trattamento conservativo che rallenta la decomposizione.
Questo processo, però, non elimina del tutto i segni del tempo trascorso dal decesso, lasciando spazio a interpretazioni. Il Vaticano non ha commentato le speculazioni, ma fonti vicine alla Santa Sede le definiscono “fantasie prive di fondamento“.