PAPA FRANCESCO, L’ANNUNCIO AL GOVERNO ITALIANO È ARRIVATO POCO FA
Era lo scorso 26 febbraio quando un peschereccio carico di migranti è stato sopraffatto da una tremenda mareggiata, finendo per spezzarsi in due e naufragare al largo della costa calabrese, a Cutro, nel crotonese. Il bilancio, purtroppo ancora approssimativo, è salito in queste ore a 70 morti e ad un numero imprecisati di dispersi.
Una tragedia che ha scosso l’opinione pubblica italiana, gelata da quelle immagini terribili dei bambini in lacrime ed in balia delle onde. In questi giorni la politica si è molto interessata del naufragio calabrese, mostrandosi ancora una volta divisa tra chi, soprattutto da sinistra, ha criticato soprattutto il mancato funzionamento nella macchina dei soccorsi, mentre da destra si palesa tutto lo sdegno per quegli scafisti, o trafficanti di esseri umani, disposti a tutto pur di fare denaro.
Lo scorso 2 marzo il presidente della Repubblica Sergio Mattarella si è recato in Calabria per commemorare le vittime presso la camera ardente e a salutare ed incoraggiare i superstiti ancora sotto choc in ospedale. Intanto in questi giorni sono stati fermati diversi presunti scafisti e responsabili della strage: l’1 marzo il Gip ha convalidato il fermo per un turco di 50 anni e un pakistano di 25.
A placare queste vortice di polemiche e di accuse reciproche provenienti dalla politica, dove le forze di maggioranza e opposizione continuano a rimpallarsi presunte responsabilità della tragedia, è intervenuto in queste ore Papa Francesco con un discorso molto toccante che ha colpito tutti i fedeli.
Il Santo Padre ha cercato di riportare tutti all’ordine, rimettendo al centro del dibattito l’unico aspetto che conta davvero: quello delle vite umane distrutte dalla tragedia. Le sue parole sono state molto profonde e hanno colto nel segno: scopriamo cosa ha detto nel suo discorso.
Nella mattinata di ieri, domenica 5 marzo, a margine dell’Angelus Papa Francesco ha voluto spendere delle parole molto sentite sulla tragedia di Cutro: “Rinnovo a tutti il mio appello affinché non si ripetano simili tragedie. I trafficanti di esseri umani siano fermati. Non continuino a disporre della vita di tanti innocenti. I viaggi della speranza non si trasformino mai più in viaggi della morte, le limpide acque del Mediterraneo non siano più insanguinate da tali drammatici incidenti”.
L’appello del Papa è di fare il possibile per evitare il ripetersi di simili tragedie nel Mediterraneo, dove ormai da decenni, decine di migliaia di migranti disperati perdono la vita in questi viaggi disperati. Un monito che non può lasciare indifferenti, soprattutto le istituzioni italiane ed europee, le quali, a causa soprattutto dell’indifferenza dell’Unione europea, raramente si sono dimostrate capaci di collaborare su questo fronte.
Il Santo Padre ha poi voluto esaltare ed omaggiare la solidarietà mostrata dalla popolazione locale della zona coinvolta dal dramma: “Esprimo ora il mio dolore per la tragedia avvenuta nelle acque di Cutro, presso Crotone, prego per numerose vittime del naufragio, per i loro familiari e per quanti sono sopravvissuti. Manifesto il mio apprezzamento e la mia gratitudine alla popolazione locale e alle istituzioni per la solidarietà e l’accoglienza verso questi nostri fratelli e sorelle”.
A sposare in toto l’appello e le parole del Santo Padre il presidente del Consiglio Giorgia Meloni, la quale ha commentato così il suo discorso: “Le parole del Santo Padre rappresentano un grande richiamo per tutte le istituzioni. Come Governo le facciamo nostre, continuando a impiegare tutte le forze necessarie per combattere i trafficanti di esseri umani e fermare le morti in mare“.
E’ importante per tutti che da questa tragedia si riesca a trarre un importante insegnamento. E’ giunto il momento di mettere da parte le polemiche di natura politica e concentrarsi su una strategia ideale per porre fine a queste morti in mare. Non potrà mancare a tal proposito anche il sostegno delle istituzioni europee.