Papa Francesco, i dubbi di Matteo Bassetti: “Ormai..

Papa Francesco è stato ricoverato al Policlinico Agostino Gemelli di Roma il 14 febbraio 2025 a causa di una polmonite bilaterale. Il Pontefice, che già in passato aveva affrontato problemi respiratori per la rimozione parziale di un polmone, è stato sottoposto a cure mediche intensive per gestire l’infezione.

Durante il ricovero, Francesco ha trascorso notti relativamente tranquille e ha mostrato segni di miglioramento. Secondo fonti ospedaliere, non ha avuto episodi recenti di insufficienza respiratoria né febbre, elementi cruciali per valutare la sua ripresa. Tuttavia, i medici continuano a monitorarlo con attenzione, poiché il decorso della malattia nei pazienti anziani può essere imprevedibile.

Il Pontefice ha voluto rimanere in contatto con i fedeli nonostante la degenza. In un messaggio audio inviato ai suoi sostenitori, ha ringraziato tutti per le preghiere e il supporto ricevuto, dimostrando ancora una volta la sua vicinanza alla comunità cristiana. Il gesto ha commosso molti, rafforzando l’affetto e la solidarietà nei suoi confronti.

Il Vaticano non ha ancora comunicato una data precisa per le dimissioni, sottolineando che la permanenza in ospedale sarà prolungata per garantire una completa guarigione. Nel frattempo, gli impegni ufficiali del Papa sono stati sospesi o delegati, con particolare attenzione alle celebrazioni della Pasqua, che potrebbero subire modifiche a seconda del suo stato di salute.

A dire la sua sulle condizioni del Pontefice ci ha pensato in queste ore il noto infettivologo Matteo Bassetti. Ha espresso preoccupazione per le condizioni di salute di Papa Francesco, sollevando dei dubbi importanti. “Ormai…”: scopriamo le sue dichiarazioni.

Il virologo Matteo Bassetti ha analizzato le terapie seguite da Papa Francesco per la sua polmonite bilaterale, diagnosticata il 18 febbraio dopo una radiografia seguita da una TAC. Lo pneumologo Claudio Micheletto sottolinea che le polmoniti sono una causa frequente di ospedalizzazione, con circa 100.000 ricoveri annuali in Italia.

Sebbene la maggior parte abbia un esito positivo, rimane una causa di letalità, soprattutto nei pazienti anziani, a causa del declino del sistema immunitario. Fattori di rischio includono età avanzata, patologie concomitanti come malattie respiratorie e cardiache, e immunodepressione dovuta a malattie ematologiche o terapie immunosoppressive.

Papa Francesco, avendo subito in gioventù l’asportazione di parte di un polmone e soffrendo di bronchiettasie, è più esposto alle infezioni respiratorie e al rischio di sviluppare germi resistenti agli antibiotici. Per la prevenzione, si raccomandano due vaccinazioni ai pazienti fragili: l’antinfluenzale, per prevenire complicanze legate all’influenza, e l’antipneumococcica, per proteggere dal batterio più comune responsabile di polmoniti e bronchiti.

Le linee guida mondiali suggeriscono anche il vaccino contro il virus respiratorio sinciziale, già approvato dall’EMA ma non ancora diffuso uniformemente in Italia. I principali sintomi della polmonite sono febbre persistente, tosse produttiva con catarro e, nei casi più gravi, difficoltà respiratoria. Il dolore toracico è raro e si verifica solo se l’infezione coinvolge la pleura.

La rapidità della diagnosi e del trattamento è essenziale, ma la carenza di medici può ritardare l’intervento. È importante non sottovalutare sintomi come febbre e tosse prolungata, e seguire correttamente le terapie antibiotiche prescritte senza interromperle prematuramente. Per i pazienti con bronchiettasie si consiglia anche la fisioterapia respiratoria per facilitare il drenaggio delle secrezioni.