Paola Turci all’attacco di Salvini e del governo: “C’è clima da Medioevo”
“Non mi piace il clima da Medioevo in cui si fanno distinzioni in base al colore della pelle, e in cui – in nome della “difesa della famiglia” con un prossimo congresso a Verona, su cui perfino la Chiesa ha espresso le sue perplessità – si rimette in discussione la legittimità delle unioni civili”, Paola Turci esprime così il suo giudizio sul governo Lega-Movimento 5 Stelle, intervistata da Antonello Piroso per La Verità.
La cantante nel corso della chiacchierata non ha parlato solo di politica, anzi: si è aperta circa il grave indicente in auto nel 1993, la vita privata e quella professionale. Cinquantacinque anni il prossimo settembre, l’artista ha un album in uscita (“Viva da morire”) e la solita carica.
Dunque, racconta di aver conosciuto l’ex leader di Lotta Continua Adriano Sofri, di cui prende le difese:”Sono andata a trovarlo in carcere più volte, ho letto libri sulla sua storia. Ha accettato stoicamente la pena senza aspettarsi provvedimenti di clemenza. Era conseguente: ‘Sono innocente, se chiedessi la grazia sarebbe un’ammissione di colpa’”.
E a seguire, in riferimento all’omicidio del Commissario Calabresi, dice polemicamente: “Sofri se n’ è assunto la responsabilità, però le chiedo: se domani qualcuno attentasse alla vita di Greta Thunberg, la ragazzina paladina del clima, avrebbe senso se qualcuno andasse a cercare Maria Giovanna Maglie per aver detto che l’avrebbe tirata sotto con la macchina?”.
Infine, l’artista ne ha anche per Matteo Salvini: “Le sembra normale che un ministro della Repubblica che mette bocca su tutto al di là delle sue prerogative, e chiede di non essere processato, possa portare in giudizio uno scrittore (Roberto saviano, ndr), reo di averlo criticato con la stessa veemenza cui il ministro ci ha abituato sui social?”. Insomma, la Turci non è certo una fan del governo giallo-verde.