Padre aggredisce allenatore dei pulcini con una testata e gli rompe il setto nasale. “Tratta male mio figlio”
Padre aggredisce l’allenatore dei pulcini con una testata e gli rompe il naso. “Trattava male mio figlio“, la giustificazione dell’uomo.
Come riporta il Giorno, il genitore ha colpito il mister con una testata, spaccandogli il setto nasale: sul posto sono intervenuti i carabinieri della compagnia di Corsico e un’ambulanza, che ha trasportato l’uomo aggredito in ospedale, dov’è stato sottoposto agli accertamenti del caso.
La condanna del presidente della società sportiva
“Si tratta di un episodio molto grave, che va condannato in quanto tale perché chi alza le mani e ricorre alla violenza ha sempre torto a prescindere – dichiara il presidente della società sportiva, Ettore Leporatti – Sull’esatta dinamica dell’accaduto stanno indagando i carabinieri e credo che la vicenda sia non solo spiacevole, ma anche molto complicata. Faremo chiarezza quanto prima”.
In base a quanto ricostruito finora, il padre del bambino avrebbe accusato il mister di aver trattato male suo figlio, mettendogli le mani addosso, come avrebbe raccontato a casa il baby calciatore. Una versione respinta dall’allenatore, che avrebbe invece raccontato di aver richiamato il bambino dopo essere stato mandato a quel paese da quest’ultimo.
“Prima di esprimermi nel merito, voglio fare luce sulla vicenda – prosegue Leporatti – Provvederò nei prossimi giorni a convocare tutti i dirigenti della squadra in cui gioca il bambino per raccogliere le loro versioni in merito a quanto raccontato dal padre. Di sicuro finora non era arrivata in società alcuna lamentela al riguardo”.
L’aggressione all’allenatore è arrivata come un fulmine a ciel sereno: “Nessuno avrebbe potuto prevedere qualcosa del genere – commenta ancora il presidente dell’Idrostar – Quel padre non aveva mai dato problemi, né tanto meno era mai stato violento. E il gesto non era certamente premeditato perché non poteva sapere che il mister sarebbe stato al centro sportivo proprio in quel momento, dato che ora allena un’altra delle nostre squadre e non più quella di suo figlio”.
Di certo, “una cosa del genere lascia l’amaro in bocca e ha sconvolto tutti in società, anche perché lavoriamo con atleti giovanissimi e attribuiamo una grande importanza alla valenza educativa dello sport – conclude Ettore Leporatti – Io non ero presente al momento dell’aggressione, ma lo ribadisco: verremo a capo di quanto è successo”.