Otto e Mezzo, Cacciari perde le staffe: choc per Lilli Gruber
Il dibattito politico in Italia ha recentemente trovato una nuova occasione di confronto nella puntata di Otto e Mezzo andata in onda lunedì 24 febbraio su La7, dove il filosofo Massimo Cacciari ha affrontato temi di rilevanza globale e nazionale. Sotto la conduzione di Lilli Gruber, la discussione si è accesa attorno al nuovo assetto geopolitico influenzato dall’ex presidente americano Donald Trump, sollevando interrogativi sulla capacità della sinistra di adattarsi e rispondere alle sfide contemporanee.
Il momento cruciale della serata è stato innescato da una domanda diretta della conduttrice: “Questo nuovo ordine mondiale imposto da Trump quanto può funzionare e quanto può durare?”. Cacciari ha risposto con decisione, affermando che “nessuno può sognarsi di imporre un nuovo ordine mondiale, chi lo pensa è un pazzo”. Secondo il filosofo, l’idea di un equilibrio globale non può basarsi sull’egemonia di una sola nazione, ma deve invece fondarsi su un assetto multilaterale che promuova stabilità e cooperazione.
Il dibattito è diventato ancora più acceso quando Giovanni Di Lorenzo, direttore del quotidiano tedesco Die Zeit, ha fatto notare che Trump non ha congratulato Friedrich Merz per la sua vittoria elettorale in Germania. Cacciari, visibilmente infastidito, ha risposto con sarcasmo, invitando a non soffermarsi su dettagli formali e a considerare il quadro generale delle relazioni internazionali.
Tuttavia, il momento più infuocato è arrivato quando Cacciari ha puntato il dito contro la sinistra, definendola “senza spina dorsale”. La sua critica ha acceso il dibattito, con Annalisa Cuzzocrea che ha cercato di ribattere sulla necessità di comprendere le intenzioni di Trump. Per Cacciari, però, il problema non risiede tanto nella destra, quanto nella debolezza della sinistra, che, a suo avviso, ha perso credibilità a causa di una mancanza di visione chiara e di leadership forte.
La crisi della sinistra, come sottolineato da Cacciari, è un tema di grande attualità, manifestandosi attraverso la perdita di consensi e l’incapacità di rispondere alle esigenze dei cittadini. Temi come immigrazione, crisi economica e lavoro precario sono rimasti spesso in secondo piano, mentre molti elettori si sono rivolti a movimenti populisti che promettono soluzioni concrete.
Cacciari ha invitato la sinistra a concentrarsi su un rinnovamento interno, riscoprendo le proprie radici e adottando un linguaggio che parli direttamente ai cittadini. In questo contesto, l’Europa gioca un ruolo cruciale: se da una parte c’è il timore che Trump possa indebolire l’UE, dall’altra il filosofo ha sottolineato che le vere sfide provengono dalle divisioni interne e dall’incapacità di prendere decisioni rapide ed efficaci.
In sintesi, il dibattito di Otto e Mezzo ha messo in luce le difficoltà della sinistra nel rispondere alle sfide del nuovo ordine mondiale e la necessità di un rinnovamento che possa restituire credibilità e forza a una forza politica sempre più in crisi.