“Ora parlo io”. Sangiuliano, Maria Rosaria Boccia rompe il silenzio dopo l’intervista del ministro
Nella tarda mattinata di giovedì 5 settembre Maria Rosaria Boccia ha risposto all’intervista al Tg1 rilasciata ieri sera dal ministro Gennaro Sangiuliano. I due avevano una relazione, la nomina a consigliera per i “grandi eventi” è sfumata, il caso è esploso sui media e il ministro è arrivato addirittura a dimettersi (ma come detto dal ministro Giorgia Meloni gli ha chiesto di restare e di spiegare ogni cosa in televisione). Gennaro Sangiuliano si è quindi presentato davanti agli italiani per chiedere scusa alle persone coinvolte nella vicenda: il premier Giorgia Meloni e il governo ” per l’imbarazzo”, i suoi collaboratori ma soprattutto la moglie, “una persona eccezionale”.
“Sono disponibile a dimettermi un minuto dopo che Meloni me lo chiede”, ma “l’ho rassicurata anche con prove documentali che è tutta una vicenda di gossip”, e la premier “mi ha detto di andare avanti e di chiarire bene, in punto di verità. Mi ha detto: sii sempre sincero e dì sempre la verità”. Anche perché, ribadisce, “non sono ricattabile”. Poi ha confermato ancora una volta che nessun euro pubblico è stato speso per pagare le trasferte con Maria Rosaria Boccia.
Caso Gennaro Sangiuliano, Maria Rosaria Boccia risponde all’intervista del Tg1 del ministro
“Avevamo una relazione, anche per questo ho revocato l’incarico”, chiarisce a proposito della mancata nomina dell’imprenditrice e influencer al ruolo di consigliera per i Grandi Eventi. Ora è proprio Maria Rosaria Boccia a parlare e dopo diverse frecciatine sui social ha deciso di scrivere un lungo post in cui ha dato la sua versione dei fatti.
“Durante questa vicenda, ho inizialmente mantenuto il silenzio stampa per rispetto delle istituzioni. Ho scelto di parlare solo quando il vaso delle menzogne era ormai colmo, limitandomi a contestare le falsità per difendere la verità”, ha esordito nel post Instagram in cui c’è anche una sua foto sorridente.
“Oggi vengo accusata di essere una ricattatrice, ma in realtà non sono io ad aver creato il ricatto. Sono coloro che occupano i palazzi del potere ad esercitarlo. In questo contesto, il potere ha spinto il Ministro alle dimissioni per poi respingerle, all’interno di una strategia cinica volta a tenere in ostaggio la cultura italiana in un momento di visibilità internazionale”, si legge ancora nel post.
“Non sono io a esercitare ricatti o pressioni; altri hanno sfruttato con mentalità meschina una vicenda umana che sta avendo ripercussioni dolorose su di me. Sto difendendo la mia dignità e il mio modo di essere donna. Sono stata ingannata, ma non permetterò che la mia storia venga strumentalizzata dal cinismo, dall’arroganza e dal capriccio di un potere tirannico”, scrive ancora la Boccia che poi se la prende anche con la stampa.
“La stampa mi ha definita in molti modi: influencer, accompagnatrice, sartina, ‘una che si vuole accreditare’, millantatrice, la Anna Delvey della politica italiana, aspirante collaboratrice, consolatrice, badante, e ‘un amore culturale’. Ma chi ha davvero fatto gossip: io, lui, o ‘l’altra persona’, sfruttando un momento strategico per il Paese?”, chiede Maria Rosaria Boccia.