Ong raccontano “balle” per farsi soccorrere e sbarcare sulle coste italiane. Tutta la verità sul gommone in mare.

I 100 migranti a bordo del gommone non erano in pericolo come facevano sapere le Ong. E a bordo con loro c’era anche uno scafista che dirigeva la situazione.
Balle su Balle. E’ questa la verità sui trafficanti di uomini che attraversano le acque del Mediterraneo. Le prove dalle foto di domenica.

Leggiamo il Giornale:

L’informazione “umanitaria” via social è stata manipolata e drammatizzata ad arte per provocare l’indignazione contro l’Italia, Malta e l’Europa che se ne fregano dei migranti in mare. Per non parlare della Libia che non li soccorre e quando lo fa li deporta illegalmente facendoli tornare nei “lager”.

L’ultimo allarme, che forse sarà vero, ma oramai tutto è avvolto nella nebbia delle esagerazioni, è delle 16.20 di ieri. Due sopravissuti del mancato naufragio dei 100 sul gommone hanno richiamato Alarm phone, il centralino dei migranti: “Si sono resi conto che stanno tornando in Libia e dicono che preferirebbero uccidersi piuttosto che sbarcare”.

Alle 12.20 di domenica, sempre Allarm phone, twittava che “il natante imbarca acqua” annunciando pure che un bambino stava morendo, migranti congelati. Nella foto scattata verso le 17 da un velivolo probabilmente spagnolo della missione europea Sophia, che il Giornale.it pubblica, si vede chiaramente il gommone stracarico, che non imbarca acqua e naviga seppure lentamente.

Chiaramente dalle foto scattate dai soccorritori e dal satellite si vede uno scafista in stretta comunicazione con le Ong pronte a farsi vive per poter raggiungere i migranti e creare il caos.

Fonte: ilgiornale