Nonna Anna Maria muore per salvare la nipotina di 7 anni: travolta sulle strisce pedonali

L’ennesima tragedia stradale si è consumata lo scorso 7 giugno a Bravetta, in via Silvestri, all’altezza di piazza Biagio Pace. Anna Maria Zuppello, 82 anni, ha sacrificato la sua vita per salvare la nipotina di 7 anni, facendole da scudo umano e impedendo che la piccola fosse travolta completamente da un’auto. Nello stesso punto, nel 2020, un’altra donna di 80 anni perse la vita, investita da un veicolo, e nonostante ciò, le strisce pedonali continuano a essere quasi invisibili.

Anna Maria, a pochi passi da casa, stava attraversando la strada con la nipotina, tenendola per mano e con la massima cautela. Un’auto si era fermata per farle passare, ma una Volkswagen Tuareg, guidata da una donna di 64 anni, è sopraggiunta nell’altro senso di marcia e le ha investite entrambe. Anna Maria ha immediatamente protetto la nipotina con il suo corpo, salvandola.

Bravetta, investita e uccisa sulle strisce per far da scudo alla nipote

La bambina ha riportato un trauma facciale, il setto nasale rotto e gravi dolori agli zigomi. Anna Maria, invece, è stata trasportata in codice rosso all’ospedale San Camillo, dove è deceduta successivamente a causa di un’emorragia interna. Sul posto sono intervenuti i vigili del gruppo Monteverde per gli accertamenti. L’automobilista, che si è fermata a prestare soccorso, ha dichiarato di non essersi accorta di nulla, ripetendo: «Non le ho viste, non le ho viste».

La donna è stata denunciata per omicidio stradale. Con la morte di Anna Maria Zuppello, ex dipendente del XII Municipio, sale a 68 il numero delle vittime della strada tra Roma e provincia dall’inizio dell’anno. L’ultimo in ordine cronologico è Gianluca Buttinelli, motociclista che ha perso la vita lunedì sera sulla via Casilina, all’altezza del civico 414.

Buttinelli, diretto a Palestrina dove viveva, ha perso il controllo della sua moto, sbandando e cadendo sull’asfalto. È morto poco dopo la caduta, e la dinamica dell’incidente è ancora poco chiara. Sul caso indagano i carabinieri di San Cesareo e del nucleo radiomobile.