“Non sei più tu”. Can Yaman, sorpresa look e choc: ecco come si fa vedere

Forse sarebbe diventato un avvocato di successo in Turchia ma magari non così conosciuto se Can Yaman non avesse lasciato tutto per seguire la sua vera passione. Ed è diventato un attore famosissimo grazie alle soap come Daydreamer e Mr.Wrong. La fama vera però è arrivata quando questi programmi sono sbarcati in Italia: mai prima di allora quel tipo di prodotto ha registrato risultati incredibili di share.

Parallelamente l’attore turco è diventato un sex symbol e si è anche trasferito in pianta stabile nella Capitale. Lo abbiamo visto e apprezzato come co-protagonista di Viola come il Mare al fianco di Francesca Chillemi, dove ha prestato il volto all’affascinante e burbero ispettore capo Francesco Demir e presto lo vedremo finalmente nei panni di Sandokan.

Can Yaman, cambio look drastico: ha tagliato tutto

Can Yaman avrebbe dovuto mettersi immediatamente all’opera come Tigre della Malesia nel nuovo Sandokan ma, a causa della pandemia e altri contrattempi, le riprese della serie tv sono andate in scena solamente negli ultimi mesi e bisognerà attendere l’autunno 2025 per vederne il risultato su Rai 1.

Non solo. Nel frattempo è diventato anche Balaban Agha nella serie tv El Turco, un ruolo storico che ha dovuto studiare con grande attenzione e che ha rappresentato anche la sua prima prova con un copione in inglese. In questi giorni, poi, c’è un gran parlare della sua fondazione Can Yaman for Children dopo che Selvaggia Lucarelli ha sollevato alcuni dubbi.

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A breve Can Yaman lascerà la Capitale per un tour mondiale per presentare El Turco, la serie tv storica in arrivo a febbraio 2025 ma ha anche cambiato look. Taglio drastico e cortissimo, così l’attore ha detto addio ai suoi iconici capelli lunghi. Chi lo segue sa che ha replicato il taglio già sfoggiato all’epoca di Bay Yanlis, ovvero capelli molto corti al lato e più lunghi sulla fronte. Quindi non proprio una novità ma c’è chi lo preferisce di gran lunga con la chioma folta e lunga, considerata ormai un suo “marchio di fabbrica”. Come se così non fosse più lui.