“Non doveva”. Bufera su Bruno Vespa per Egonu e Sylla dopo l’Oro della pallavolo alle Olimpiadi
L’Italia della pallavolo è entrata nella storia. Le ragazze di Julio Velasco hanno portato a casa il primo oro olimpico del volley. Egonu, Sylla, Fahr e compagne hanno battuto, schiacciato, con la solita determinazione gli Stati Uniti per 3-0 (25-18, 25-20, 25-17). Un dominio assoluto contro le americane che tre anni fa a Tokyo salivano sul gradino più alto del podio. Stavolta è andato tutto diversamente. In queste Olimpiadi la volley femminile ha stradominato in tutte le partite e in finale ha stracciato le avversarie portando a casa un meraviglioso oro.
Al terzo set, dopo aver dominato i primi, le atlete azzurre volano sul 15-23, Sylla dopo un ace serve lungo, ma qualche minuto dopo entrano nella storia. La partita più bella delle Olimpiadi di Parigi 2024 finisce 25-17, con una palla out di Thompson. L’Italia è campione, le ragazze sono oro ed entrano nella storia. È un tripudio, lacrime, abbracci e sorrisi.
Oro all’Italia della pallavolo femminile, bufera sul tweet di Bruno Vespa
L’Italia di Velasco sale sul gradino più alto del podio e riceve la medaglia d’oro olimpica. Suona il nostro inno nazionale per la dodicesima volta in questa olimpiade che ha eguagliato il medagliere di Tokyo con 40 medaglie, ma ottenendo più ori e argenti rispetto alla precedente competizione. “È un bel momento per dire arrivederci, ma mi hanno già detto che se lo faccio mi ammazzano“, ha risposto sorridendo Julio Velasco a Casa Italia dopo lo storico oro conquistato nel Volley femminile.
“Quando vinci a questa età può essere il buon momento per fare altro sempre dentro la federazione, vediamo”, ha aggiunto il ct della nazionale italiana femminile. “Nella pallavolo ora non mi manca niente. E nella vita? Vorrei rinascere di nuovo”, ha detto. Non sono mancate le polemiche, soprattutto dopo il tweet di Bruno Vespa, che commentando la vittoria delle pallavoliste azzurre ha scritto: “”Straordinaria la nazionale pallavolista femminile. Complimenti a Paola Enogu e Myriam Sylla: brave, nere, italiane. Esempio di integrazione vincente”. Oltre a sbagliare il cognome di Paola (ha scritto Enogu e non Egonu), per molti il riferimento al colore della pelle e all’integrazione è stato di cattivo gusto.
Myriam e Paola sono infatti nate in Italia, Sylla a Palermo l’8 gennaio 1995, Egonu a Cittadella, in provincia di Padova, il 18 dicembre 1998. Moltissimi hanno fatto notare a Vespa questo dettaglio. “Sono italiane, perché si devono integrare?”, “”Non c’era niente da integrare. Sono italiane dalla nascita. Vespa come Vannacci”, “Oddio integrazione, Egonu parla dialetto veneto da quando è nata”, “Oddio integrazione, Egonu parla dialetto veneto da quando è nata”, “”La società, e menomale, è andata avanti: l’integrazione è un discorso valido per generazioni precedenti. Egonu e Sylla sono entrambe sono nate in Italia”, “Una padovana (Egonu) e una palermitana. Qua l’unico da integrare in una società seria saresti tu, deficiente”.
Anche l’UsigRai, Unione sindacale giornalisti Rai, ha espresso il suo disappunto.: “Il post su X di Bruno Vespa è indegno del servizio pubblico. Nel complimentarsi per la vittoria dell’Italvolley l’artista scrive testualmente ‘Complimenti a Paola Egonu e Myriam Sylla, brave, nere, italiane. Esempio di integrazione vincente’. Vespa oltre a ignorare totalmente la storia delle due giocatrici, che sono nate in Italia dove si sono formate sportivamente, sottolinea senza alcun motivo il colore della loro pelle, dimostrando un razzismo latente e una mentalità retrograda”.
“Che Vespa sia ormai totalmente inadeguato per il servizio pubblico lo dimostra ogni volta, non ultima la puntata sull’interruzione volontaria di gravidanza con ospiti soli uomini – si legge ancora -. Ci chiediamo cosa aspetti la Rai a intervenire considerata anche l’onerosa collaborazione dell’artista (escamotage usato per aggirare il tetto dei 240mila euro di retribuzione nella pubblica amministrazione)”.