“NIENTE DA FARE” NATISONE, LA NOTIZIA SU CRISTIAN
Sta ancora facendo molto parlare di sè la vicenda dei tre ragazzi deceduti nel fiume Natisone a Premariacco, in provincia di Udine, dove lo scorso 31 maggio si è consumato quello che nessuno si sarebbe mai aspettato.
Tre giovanissime vite sono state infatti colpite dalla piena del fiume mentre stavano trascorrendo un momento di relax e scattando delle foto. In quel momento c’era una bella giornata di sole e il livello dell’acqua era molto basso, quasi in secca, per cui i ragazzi hanno deciso di raggiungere un isolotto di ghiaia poco lontano dalle sponde del fiume.
Ma una piena di 250 metri cubi di portata al secondo gli ha raggiunti improvvisamente causando appunto il loro annegamento. I ragazzi hanno resistito come hanno potuto alla potente corrente e infatti nei minuti precedenti prima di essere portati via dalla corrente si sono stretti in un abbraccio.
Il loro ultimo abbraccio. Due di loro, Patrizia e Bianca, sono state ritrovate senza vita lo scorso due giorni e si teme per la sorte dell’altro ragazzo che manca all’appello, anche lui originario della Romania come le due ragazze. Cristian Molnar manca all’appello da due settimane e i soccorsi sono ancora in azione.
Il sindaco di Premariacco ha fatto sapere che si farà tutto il possibile per consegnare il corpo di Cristian ai famigliari mentre il fratello non si dà per vinto e crede che Cristian sia ancora vivo.
Secondo quanto si apprende dalla stampa nazionale nelle scorse ore sono riprese le ricerche di Cristian Molnar, l’unico dei tre ragazzi che ancora non si trova. Negli scorsi giorni era stata trovata una maglietta di colore bianco all’interno delle griglie di una piccola centrale idroelettrica.
Il custode dell’impianto aveva consegnato il reperto alle autorità in modo che potesse essere analizzato. Sulla maglietta c’erano anche delle macchie. Se sia di Cristian o meno quella maglietta ancora non è dato sapere fatto sta che le ricerche proseguono senza sosta.
Adesso si farà l’ultimo tentativo di ricerca. Infatti il lavoro dei sommozzatori pare sia terminato e nel letto del fiume non è stato trovato nulla, adesso si setacceranno le sponde per vedere semmai Cristian si sia incastrato in una delle sponte e rientranze di cui è composto il Natisone.
“14esimo giorno. Oggi ricominciano i controlli delle sponde, per i sub il lavoro più grande è terminato. Oggi il fiume dopo la mezza piena di ieri dovrebbe, almeno nel pomeriggio, essere ispezionabile. Droni e p.c. in azione” – così ha scritto il sindaco Michele De Sabato sui suoi profili social.
Da quanto si ipotizza in queste ore il corpo di Cristian potrebbe essere finito nella gole di una forra del fiume. Si tratta i una cavità di origine vulcanica, a pareti verticali e ravvicinate, che può essere profonda anche sei metri.
Il sindaco ha ravvisato che arrivare in questo punto è molto pericoloso e per questo ci vorrà l’ausilio dell’elicottero per osservare bene la zona ed eventualmente far intervenire i soccorritori. “Arrivarci è molto rischioso, serve un sostegno ai sommozzatori con l’assistenza continua dell’elicottero che arriva da Venezia ogni giorno” – queste le parole del primo cittadino.