Naufragio Bayesian, parla la donna sopravvissuta: “Ecco come mi sono salvata”
Il naufragio del Bayesian è una delle tragedie più sconvolgenti di questa estate e attorno all’inabissamento del veliero, che ha provato sei dispersi, con ritrovamento, al momento, di un settimo corpo, quello del cuoco di bordo, è fondamentale la testimonianza dei superstiti, di coloro che sono riusciti a mettersi in salvo.
La tempesta, di cui il comandante del veliero ha parlato, così come un pescatore e il comandante di un altro yacht ormeggiato nelle vicinanze, ha dato il via alla cosa mentre è doveroso, ora, far luce sulla causa del naufragio.
Quattro corpi sono stati recuperati ieri,giorno in cui era stato individuato il quinto corpo, recuperato stamattina quando le ricerche sono riprese. Resta da capire il perché la barca sia affondata e preziosa è la testimonianza di chi è riuscito a sottrarsi a questo tremendo destino.
Chi, sulla sua pelle, è fuggito all’orrore e al decesso, a mezzo stampa, ha raccontato espressamente come ha fatto a mettersi in salvo e cosa ha visto.
Una donna sopravvissuta al naufragio del Bayesian, avvenuto lunedì, ha parlato di come si è riuscita a salvare.
Importantissima la testimonianza di una superstite al naufragio del Bayesian, una 36enne, che vedete sorridente in questa foto. Lei si chiama Charlotte Golusku ed tra i 15 superstiti dell’inabissamento del veliero. Stando al suo racconto, riportato da fanpage.it, e raccolto dal suo medico, la donna aveva paura del maltempo e delle onde che si infrangevano rumorosamente contro lo scafo del Bayesian.
Proprio per questo, Charlotte ha deciso di spostarsi, assieme alla figlioletta, dalle cabine al ponte della barca. Con questa azione, è riuscita a salvarsi assieme alla piccolina.
Il medico Domenico Cipolla , dopo aver raccolto la testimonianza di Charlotte, l’ha riportata ai microfoni di Sky News e a sua volta, essa è stata ripresa dalla stampa che si sta occupando del caso, tra cui fanpage.it, nostra fonte di riferimento per la stesura del nostro articolo. Inconsapevolmente, la donna, spostandosi in coperta, assieme al marito e al figlio, si è salvata e ha salvato quella della sua bambina, calandosi nella scialuppa di salvataggio gonfiabile.
La famiglia al completo è salva, ossia Charlotte, il marito e la piccola. La donna aveva raccontato al medico di aver perso per qualche secondo la figlia, perdendo la presa, per poi riuscire a riprenderla, tenendola sopra l’acqua con le braccia.
In pochissimo tempo, la tromba d’aria e delle fortissime raffiche di vento hanno investito il veliero che è affondato senza che avessero cognizione di cosa stesse accadendo. Grazie alla tempestiva apertura del gommone di emergenza , 11 passeggeri sono riusciti a salire, raggiunti a nuoto dagli altri superstiti. La famiglia è stata dimessa il giorno seguente il naufragio, sta bene ma verrà seguiti da psicologi. Del resto, come si può superare, senza l’aiuto di un esperto, un accadimento simile? Preziose sono le collaborazioni di Charlotte e di tutti coloro che, scampati all’inabissamento, se la sentiranno di fornire la loro testimonianza, per ricostruire i contorni di questa tremenda vicenda.