MULTE ANNULLATE E RISARCIMENTO DALL’AGENZIA DELLE ENTRATE

Ognuno di noi nel corso della sua vita è incappato, suo malgrado, in una sanzione amministrativa, le cosiddette multe. Si tratta di sanzioni pecuniarie che vengono contestate a causa del non rispetto di alcune regole, come ad esempio quando si cammina per strada e non si rispettano i semafori che incontriamo durante il nostro percorso.

Solitamente la sanzione pecuniaria per chi guida un veicolo è anche affiancata dalla sottrazione di punti sulla patente, che possono essere pochi oppure molti, questo a seconda dell’infrazione che si è commessa. Le multe vengono anche elargite in altri casi.

Basti pensare ad esempio a quando non si pagano dei tributi, come ad esempio la tassa sui rifiuti. Come si sa, se non si pagano le multe, si può finire nel mirino dell’Agenzia delle Entrate, che può elevare sanzioni ancora più forti nei confronti di chi non rispetta i termini previsti per il pagamento delle sanzioni.

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Istituita con il Decreto legislativo n. 300 del 1999, l’Agenzia delle Entrate è in funzione dal 1° gennaio 2001. L’Agenzia delle Entrate ha il compito di svolgere le funzioni relative alla gestione, all’accertamento, al contenzioso e alla riscossione dei tributi.

La stessa Agenzia però adesso dovrà risarcire le persone che hanno pagato una determinata sanzione che è stata elevata negli scorsi mesi ad una determinata platea di italiani. Vediamo nel dettaglio (nella pagina successiva) che cosa sta succedendo e perché spetta questo rimborso.

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Come si ricorderà il Governo italiano aveva previsto una multa di 100 euro a tutti gli italiani over 50 che non hanno voluto adempiere volontariamente alla campagna vaccinale contro il Sars-CoV-2 o che non avevano completato il ciclo vaccinale anti Covid-19 con tutte e tre le dosi previste.

Le multe sono arrivate anche a quelli italiani che ad esempio, per motivi personali o perché ammalati,  non hanno potuto completare il ciclo per tempo. Ovviamente non per tutti sono scattate le sanzioni; infatti si dava la possibilità anche di giustificare il perché non si era potuto adempiere alla campagna vaccinale. Nelle lettere di avviso di inizio del procedimento sanzionatorio c’era scritto infatti che si “potrà comunicare all’Azienda Sanitaria Locale, competente per territorio, l’eventuale certificazione relativa al differimento o all’esenzione dell’obbligo vaccinale”.

Proprio per non aver adempiuto all’obbligo vaccinale, una over 50 si è vista recapitare la sanzione di 100 euro da parte dell’Erario. Il Giudice di Pace di Velletri, con la sentenza numero 721/2023 ha stabilito che le sanzioni in questione sono da annullare per “Difetto di legittimazione sostanziale dell’Agenzia delle entrate”.

In parole povere il Ministero della Salute non aveva potere di delega nei confronti della stessa Agenzia. Su questo punto si basa la sentenza, storica, del Giudice di Pace di Velletri.

Molti italiani, ricevendo anche il solo avviso di inizio del procedimento sanzionatorio, hanno preferito infatti pagare la multa onde evitare di andare incontro a spiacevoli inconvenienti. Secondo quanto stabilito dal Giudice di Pace di Velletri la signora, assistita dall’associazione “Avvocati Liberi”, dovrà essere risarcita della somma di euro 600 per le spese della lite. Insomma la multa è stata annullata e adesso è possibile che molti italiani che hanno pagato la sanzione in questione possano rivolgersi al Giudice di Pace della loro città per cercare di annullare la multa e ottenere un risarcimento.

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