Multe ai no vax cancellate, Cerno esplode e abbandona lo studio di Parenzo: “Non voglio più vedere Speranza, Ronzulli e Crisanti in tv”
Tensione alle stelle e rissa sfiorata nello studio tv di La7 durante l’ultima puntata de L’aria che tira. A far esplodere la bagarre tra gli ospiti del conduttore David Parenzo è il tema, caldissimo, delle multe annullate ai no vax, ovvero chi non ha rispettato l’obbligo di vaccinarsi contro il Covid. Il dibattito vede schierati da una parte il virologo e oggi senatore del Pd, Andrea Crisanti, insieme alla senatrice di Forza Italia, Licia Ronzulli. Contro di loro il direttore de Il Tempo, già senatore Dem, Tommaso Cerno. Quest’ultimo, di fronte alle parole dei suoi interlocutori, ad un certo punto non regge più, diventa una furia e, infine, abbandona lo studio mandando tutti a quel paese.
Cerno incontenibile
“È il miglior condono mai fatto da un governo. – afferma Cerno già molto agitato – Ha fatto benissimo a chiudere questa epoca di schifo. Abbiamo avuto medici che hanno mandato a quel paese premi Nobel perché non dicevano quello che volevano sentir dire. Ora, è bastato questo condono per rivedere in tv a reti unificate Speranza e le virostar. Allora facciamo una colletta per pagare queste multe, basta che si levino e non torniamo a quella pantomima in cui questi rompevano le scatole”.
“Lei sta parlando di cose che non sa“, replica Crisanti che, però, viene interrotto a più riprese da un incontenibile Cerno. “Eliminare le multe è un errore, perché sono180 milioni di euro comminate a persone che non hanno rispettato la legge e che hanno messo in pericolo la vita degli altri. Adesso questi 180 milioni potrebbero essere utilizzati per altre priorità, come la sanità. Con quella cifra, ad esempio, si può costruire un ospedale”, riesce a terminare poi un ragionamento il medico prestato alla politica.
Ma Cerno non vuole sentire ragioni: “Faremo una colletta per pagare queste multe, basta che non torniate a pontificare come dei santoni dalla mattina alla sera. Se c’è stato un momento in cui la scienza e la medicina non hanno fatto il loro lavoro, è stato durante il Covid, tant’è vero che lei ha cambiato lavoro e ora è senatore del Pd”. “Crisanti è ancora uno scienziato”, puntualizza allora Parenzo. “Ma quale scienziato. Lui parla di quello di cui parla il Pd. Non voglio rivedere Speranza più, ieri è rinato appena si è parlato di vaccino”, sbotta Cerno.
“Ma chi è lei per decidere chi deve parlare e chi no?”, perde la pazienza Crisanti dopo l’ennesima interruzione. “Io posso dire quello che voglio o lei vuole imporre il Green Pass anche per quello che dico?“, insorge Cerno che tira fuori anche una mascherina chirurgica prima di mettersi a litigare anche con la Ronzulli: “Ripeto, facciamo una colletta per pagare queste multe. Basta che non ci riproponete dalla mattina alla sera Crisanti, Speranza, Bassetti”.
“Abbiamo due esempi clamorosi nel nostro passato: il vaiolo e la polio. – prova a riprendere il discorso Crisanti – Il vaiolo era un vaccino che causava complicazioni gravissime: una cicatrice permanente, possibili congiuntiviti che potevano portare alla perdita dell’occhio, encefaliti. Ora noi dobbiamo dire grazie ai nostri nonni, ai nostri genitori e a tutti coloro che si sono vaccinati, pieni di paura e con l’obbligo. Che facciamo, allora? Col senno di poi dobbiamo dire che non si sarebbero dovuti vaccinare? E lo stesso vale per la polio: quello zuccherino che sembrava innocente in un caso su 300mila causava la paralisi. Cavolo, ma noi dobbiamo ringraziare tutte queste persone. Se fosse stato per lei, oggi staremmo ancora con la polio e il vaiolo”, conclude rivolto a Cerno. È la goccia che fa traboccare il vaso, perché il direttore del Tempo la prende malissimo, buttando all’aria un giornale e abbandonando lo studio tv mandando tutti in quel posto.