Monti sorprende tutti: “Quello di Meloni con Trump è un successo politico”
Il mondo della politica italiana e internazionale è rimasto sbigottito dall’inaspettato intervento di Mario Monti durante la puntata di Otto e Mezzo trasmessa su La7 il 17 aprile. L’ex premier, noto per la sua rigorosa analisi economica e politica, ha infatti elogiato senza riserve l’incontro tra la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e l’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump, definendolo un “successo politico” che ha rafforzato il ruolo della leader di Fratelli d’Italia sul palcoscenico globale.
Monti si è concentrato sull’aspetto diplomatico dell’incontro, evidenziando come Meloni sia riuscita a portare a casa un risultato importante senza entrare nel merito delle questioni economiche delicate come i dazi commerciali. “Meloni ha schivato la patata bollente dei dazi, non trattandone concretamente e dimostrando di non voler trattare questioni sulla quale l’Italia e l’Europa non hanno pieno potere”, ha spiegato l’ex premier. Questa posizione, secondo Monti, ha permesso alla premier di consolidare la propria immagine in ambito internazionale, dimostrando un’abilità diplomatica che va oltre le critiche politiche quotidiane.
Il commento di Monti ha lasciato senza parole conduttrice e pubblico: un endorsement così esplicito, proveniente da una figura storicamente attendista e rigorosa come lui, ha rappresentato un vero e proprio colpo di scena. La sua affermazione si inserisce in un contesto più ampio di riflessione sulla strategia di Meloni, la quale sta cercando di rafforzare il proprio ruolo internazionale senza compromettere la sovranità italiana sui temi cruciali delle relazioni economiche ed energetiche.
In un tentativo di approfondimento, Lilli Gruber ha coinvolto anche Lina Palmerini del Sole 24 Ore, la quale ha sottolineato come la visita di Meloni a Washington sia stata percepita come un successo politico e diplomatico. “Non ci si dovevano attendere risultati pratici immediati, ma la visita ha consolidato il ruolo di mediatrice dell’Italia nelle questioni internazionali”, ha spiegato la giornalista. Questa analisi ha confermato come, almeno sul piano della percezione internazionale, la visita sia stata fruttuosa e abbia rafforzato il posizionamento di Meloni tra gli attori chiave sulla scena globale.
Il momento clou si è verificato quando Monti, nelle sue conclusioni, ha rivolto a Gruber una frase che ha lasciato il pubblico senza parole: «Sia nel bene che nel male, ho una visione un filino meno Melocentrica della sua». Un commento secco, che ha rispedito le critiche sul ruolo della premier in una prospettiva più equilibrata, e che ha generato un generale senso di stupore e sorpresa anche tra gli spettatori più scettici.
Incredibile. Pure Mario Monti si ribella all’ossessione meloniana della Gruber e la infilza in diretta.
“DOTTORESSA,IO HO UNA VISIONE MENO MELONICENTRICA DELLA SUA,PERÒ CAPISCO CHE OCCORRA TROVARE SEMPRE UN FILO CONDUTTORE”.
Lei ride. Ma con lo sguardo della Signora Ammazzatutti. pic.twitter.com/39jmmDnxHo
— Massimo Falcioni (@falcions85) April 17, 2025
L’episodio si è rapidamente diffuso sui social media, diventando virale come esempio di un possibile nuovo approccio più disteso e pragmatico nei rapporti tra politica e diplomazia. Molti utenti e commentatori hanno approfittato di questa dichiarazione per riflettere sulla capacità di Meloni di ottenere credibilità oltre i confini nazionali, anche dove meno se l’aspettavano.
Resta ora da valutare se il canale aperto con Trump e gli Stati Uniti porterà effettivamente a un accordo sui dazi tra Europa e America, un tassello fondamentale per la stabilità economica e commerciale del Vecchio Continente. Intanto, Giorgia Meloni può godere di un momento di credito politico trasversale, alimentato anche da un endorsement inaspettato e inaspettato, che suggerisce come le strategie diplomatiche più sottese possano portare risultati sorprendenti.
In definitiva, l’intervento di Monti ha messo in luce come, in politica, le alleanze e le visioni possano ancora sorprendere, aprendo nuove prospettive per l’Italia e il suo ruolo internazionale — anche grazie a momenti di dialogo e di confronto che vanno oltre le divisioni e le polemiche quotidiane.